Macedonia del Nord: la carica di sindaco attrae ministri e deputati
I due turni delle elezioni amministrative in Macedonia del nord hanno rafforzato la posizione della coalizione al governo a Skopje. Rispettati gli standard democratici, ma record negativo di affluenza e poche donne elette alla carica di sindaco

Skopje, Macedonia del Nord © Vaidotas Grybauskas/Shutterstock
Skopje, Macedonia del Nord © Vaidotas Grybauskas/Shutterstock
La coalizione guidata da VMRO-DPMNE, il partito di maggioranza nel governo della Macedonia del Nord, ha vinto nella maggior parte dei comuni dopo i due turni delle elezioni locali del 19 ottobre e del 2 novembre.
Il partito di destra ha vinto in 55 su 80 comuni, tra cui la capitale Skopje. Al secondo posto, con nove sindaci, c’è la coalizione “Vredi”, partner di VMRO-DPMNE nell’attuale governo.
Il partito di opposizione SDSM avrà sei sindaci, la coalizione Alleanza nazionale per l’integrazione guidata dal DUI quattro, e il Movimento ZNAM e l’Unione Rom uno a testa. Due comuni saranno guidati da candidati indipendenti.
Dopo le elezioni, il presidente del partito al governo e primo ministro Hristijan Mickoski ha affermato che sindaci e funzionari hanno ricevuto un chiaro segnale dai cittadini, ma devono essere responsabili e onorare la fiducia ricevuta.
Il leader dell’opposizione Venko Filipce ha dichiarato che il governo è in declino a causa del ridotto numero di voti alle elezioni parlamentari e che è tempo di cambiamenti nel partito.
Tra i partiti di etnia albanese, i vincitori della coalizione “Vredi” ritengono di aver sfidato con successo il predominio politico del DUI dopo 20 anni. Il leader del DUI ha parlato di concorrenza sleale e considera la perdita delle posizioni di sindaco un invito a rafforzare il partito.
La carica di sindaco si è rivelata di interesse per ministri e parlamentari. Izet Medziti, ex vice primo ministro nel governo, sarà il sindaco di Chair. I parlamentari VMRO-DPMNE Jane Micevski, Beti Stamenkoska Trajkoska e Dejan Prodanoski governeranno rispettivamente a Sopište, Kisela Voda e Prilep.
Per la prima volta, l’affluenza alle urne non ha superato il 50% in nessuno dei due turni, segnando la partecipazione più bassa dall’indipendenza del Paese.
Secondo i dati della Commissione elettorale, l’affluenza al primo turno è stata del 48,30% con 885.085 elettori su 1.832.415 registrati. L’affluenza al secondo turno è stata del 41,24%.
Per il sindaco di Skopje, l’affluenza al secondo turno è stata del 35,33%. L’affluenza più alta al primo turno delle elezioni comunali si è registrata nel 2013 con il 67%, per poi scendere costantemente, fino al 60% nel 2017 e al 50,57% nel 2021.
In quattro comuni (Gostivar, Centar Župa, Mavrovo e Rostuše e Vrapčište) non è stata raggiunta l’affluenza richiesta di oltre un terzo degli elettori registrati. In questi comuni sarà introdotta una nuova procedura elettorale entro 60 giorni dalla proclamazione dei risultati definitivi.
I sindaci hanno ampi poteri, ma secondo la legge non possono essere revocati prima della fine del loro mandato, ha analizzato Radio Free Europe.
“Sono state apportate modifiche alla Legge sull’autonomia locale che dovrebbero consentire la revoca di un sindaco tramite referendum, ma non sono ancora state adottate dal Parlamento. Se adottate, saranno valide a partire dalle prossime elezioni locali, dopo quattro anni. Ora un sindaco può essere revocato solo in caso di decesso, dimissioni, condanna a oltre sei mesi di carcere, decadenza dalla capacità giuridica, incompatibilità di funzioni, assenza ingiustificata per sei mesi o trasferimento fuori dal comune”, si legge nell’articolo.
Il secondo turno ha offerto agli elettori la possibilità di scegliere tra alternative politiche e la campagna è stata competitiva nella maggior parte dei comuni, ma non tutti i candidati hanno goduto delle stesse condizioni, come sottolineato durante la conferenza stampa della missione internazionale di osservazione elettorale dell’OSCE/ODIHR.
Gli osservatori hanno valutato che, come nel primo turno, sono state rispettate le libertà fondamentali di espressione, di associazione e di riunione e che i partecipanti alle elezioni hanno avuto la possibilità di fare campagna elettorale liberamente.
Tuttavia, hanno aggiunto, il tono della campagna è stato più moderato rispetto al primo turno, con singoli episodi di attacchi personali tra candidati e leader di partito.
In totale, a queste elezioni si sono presentati 309 candidati a sindaco, 10 in più del 2021, di cui solo 32 donne (10,35%). Il maggior numero di candidati a sindaco (683) si è registrato alle prime elezioni locali del 1996, mentre il minor numero nel 2017 (257).
Il maggior numero di candidate – tre – si è registrato a Prilep; due a Bitola, Veles, Karpoš, Kisela Voda, Negotino e Centar. In 16 comuni e nella città di Skopje c’era una sola candidata donna.
Quattro donne sono riuscite a guadagnarsi la fiducia dei cittadini e a essere elette nei loro comuni: una al primo turno e tre al secondo.
Al primo turno, Beti Stamenkoska Trajkoska del VMRO-DPMNE ha vinto nel comune di Kisela Voda. Al secondo turno, Sonja Stamenkova ha ottenuto un secondo mandato a Makedonska Kamenica, sostenuta dalla coalizione a guida SDSM.
Anche le candidate VMRO-DPMNE Marija Naceva a Negotino e Natalija Dimitrieva a Demir Kapija hanno vinto al secondo turno.
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