Ciprian Ciucu, il nuovo sindaco di Bucarest
Durante la tornata elettorale per le amministrative della capitale romena lo scorso weekend, il liberale Ciprian Ciucu è riuscito ad imporsi davanti ai candidati degli altri partiti della coalizione al governo e davanti alla candidata sovranista Anca Alexandrescu. Affluenza ai minimi storici

Ciprian Ciucu © LCV/Shutterstock
Ciprian Ciucu © LCV/Shutterstock
La capitale Bucarest, principale città della Romania, ha un nuovo sindaco generale. Si tratta di Ciprian Ciucu, candidato liberale e già sindaco del Settore 6, che ha vinto le elezioni anticipate (la sede era rimasta vacante in seguito alla vittoria di Nicușor Dan alla presidenza della Repubblica) con il 36,17% dei voti. L’affluenza è stata di poco più del 32% degli aventi diritto.
Al secondo posto si è classificata la candidata sovranista, Anca Alexandrescu col 21,94%, davanti al rappresentante del PSD (20,51%) e a quello dell’USR (13,90%). Le percentuali definiscono una capitale politicamente frammentata, nella quale la competizione si distribuisce su più poli, riflettendo la diversità e la complessità del suo elettorato urbano.
Bucarest è suddivisa in sei settori, ciascuno dotato di un proprio sindaco e di un consiglio locale, responsabili di servizi di prossimità come manutenzione delle strade secondarie, scuole, parchi locali, edilizia sociale e ordine pubblico di zona. Sopra questi livelli opera il sindaco generale , affiancato dal Consiglio generale del Municipio di Bucarest (CGMB), competente sulle grandi infrastrutture come teleriscaldamento, trasporti pubblici, pianificazione urbanistica complessiva, grandi arterie stradali, salute pubblica e gestione delle emergenze.
Bucarest
Ciucu proviene dal Settore 6, uno dei più popolosi, dove ha costruito un profilo amministrativo basato su interventi pratici, riqualificazioni mirate e progetti di miglioramento della qualità urbana. La sua elezione all’intera capitale rappresenta un ampliamento notevole del suo raggio d’azione, in una città che negli ultimi anni è cambiata profondamente, pur continuando a presentare numerose criticità strutturali.
Oltre due milioni di persone vivono nell’area metropolitana di Bucarest, che produce quasi un quarto del PIL nazionale e registra livelli salariali tra i più alti della Romania. La capitale è un luogo di attrazione economica e culturale, con un’offerta ampia e diversificata. In città si svolgono festival internazionali come il George Enescu Festival, una delle manifestazioni musicali più importanti d’Europa. Inoltre qui ci sono oltre 36 teatri e musei.
Accanto alla vita culturale, Bucarest offre un’effervescenza quotidiana di bar, caffè, ristoranti, club e una vita notturna molto viva, che ha contribuito a riposizionare l’immagine urbana della capitale negli ultimi dieci anni. L’aspetto commerciale è altrettanto rilevante in quanto la città ospita oltre dieci grandi centri commerciali.
Nonostante questa vivacità, Bucarest conserva problemi profondi e radicati. In un sondaggio recente di CURS, i dati mostrano che il traffico resta il problema più citato dai cittadini (19%), seguito dalla qualità della vita (16%), dalla fragilità del teleriscaldamento (15%), dalla pulizia urbana (14%), dall’inquinamento atmosferico (12%) e dalle criticità del sistema sanitario locale (10%). A questi si aggiungono la vulnerabilità sismica di molti edifici e una pianificazione urbanistica che richiede aggiornamenti strutturali.
I cittadini di Bucarest, oggi, si aspettano innanzitutto servizi essenziali affidabili come l’acqua calda costante, riscaldamento funzionante, strade praticabili, trasporti puntuali, spazi pubblici curati. Vogliono una città moderna che mantenga le sue ambizioni europee riducendo, allo stesso tempo, il divario tra potenziale economico e qualità della vita. La domanda sociale più evidente è quella di un’amministrazione stabile, prevedibile, capace di gestire infrastrutture complesse e di comunicare in modo trasparente.
Sfide e promesse del nuovo sindaco
In questo contesto, Ciucu ha indicato chiaramente le sue priorità immediate come la riqualificazione del Centro Storico, la modernizzazione del teleriscaldamento e la riduzione dell’inquinamento causato dal traffico.
La riqualificazione Centro Storico è uno dei progetti più complessi. L’area negli ultimi anni è diventata un punto nevralgico per turismo, ristorazione e vita notturna, ma soffre problemi di manutenzione, scarsa pedonalità, edifici degradati e una pianificazione frammentata. L’avvio di un nuovo PUZ (Piano Urbanistico Zonale) richiede una fase preliminare lunga, ma rappresenta un passaggio fondamentale per ordinare uno dei settori più vitali e più fragili della capitale.
La seconda priorità riguarda il teleriscaldamento, un sistema che registra perdite significative e che da decenni costituisce uno dei punti critici della città. Centinaia di migliaia di residenti hanno sperimentato, negli anni, interruzioni ricorrenti dell’acqua calda e del riscaldamento, soprattutto nei mesi invernali. La rete necessita di interventi strutturali, sostituzione delle tubature vecchie di decenni, modernizzazione delle pompe di calore, implementazione di sistemi digitali di monitoraggio delle avarie.
Infine, l’inquinamento legato al traffico rimane un tema urgente. Bucarest registra livelli di qualità dell’aria tra i più bassi dell’Unione Europea, dovuti principalmente alla congestione stradale e al numero elevato di auto private. La popolazione attende interventi che vadano oltre misure temporanee e che affrontino alla radice la gestione della mobilità.
Parallelamente alle criticità, Bucarest è una città che negli ultimi anni è cambiata visibilmente. Molti quartieri hanno abbandonato il grigiore degli anni 2000, nuove infrastrutture culturali sono sorte, si è affermata una generazione attiva di artisti, imprenditori e operatori culturali. La città ha sviluppato una scena gastronomica e creativa riconosciuta a livello regionale, mentre festival come George Enescu, Bucharest International Film Festival e altri eventi internazionali hanno rafforzato il ruolo di Bucarest come ponte culturale dell’Europa sud-orientale.
Questo dinamismo convive tuttavia con un bisogno crescente di “governance urbana efficace”. I cittadini chiedono trasparenza sulle priorità, tempi certi di esecuzione dei progetti e investimenti mirati che migliorino concretamente la vita quotidiana. L’attenzione della popolazione si concentra su questioni molto pratiche come strade riparate, trasporti puntuali, aria più pulita, servizi digitali funzionanti, una relazione più diretta con le istituzioni.
Le prime dichiarazioni di Ciucu dopo la vittoria nelle elezioni di Bucarest delineano un’agenda che risponde a queste esigenze immediate. Il programma di Ciucu prevede una trasformazione profonda della mobilità urbana a partire dalla pedonalizzazione dell’asse Piața Unirii – Piața Victoriei, divieto alle auto nel centro storico, trasformazione di Calea Victoriei in un boulevard per pedoni, creazione di parcheggi periferici a basso costo e rafforzamento dell’uso della tangenziale. Il nuovo sindaco vuole mettere in pratica il Velo Masterplan, votato dal Consiglio Generale, attraverso il quale svilupperà più piste ciclabili, consentendo ai cittadini di Bucarest di recarsi al lavoro in bicicletta.
Le conseguenze politiche del voto
Il voto di Bucarest ha un peso politico che va oltre i confini della capitale. È qui che si forma una parte decisiva dell’opinione pubblica urbana e che si definiscono gli equilibri tra le principali forze politiche del Paese.
Il risultato elettorale di Bucarest, da sempre considerata un barometro politico della Romania, offre una fotografia dei rapporti di forza attuali e contribuisce a ridefinire le dinamiche interne dei partiti della coalizione di governo. Una coalizione che ha un premier del Partito nazionale liberale. Così, il premier Bolojon esce rinforzato dalla vittoria di Ciucu.
Poiché la capitale è la città più grande del Paese e il suo principale centro economico, ogni elezione municipale diventa un test politico nazionale. Il comportamento elettorale di Bucarest influenza strategie e scelte di leadership a livello centrale.
In una città che negli ultimi vent’anni ha portato due sindaci alla presidenza della Repubblica (Traian Băsescu e Nicușor Dan) il voto municipale assume inevitabilmente un valore politico e simbolico superiore rispetto ad altre realtà urbane.
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