La pandemia e la politica estera dei paesi del sud-est Europa

4 marzo 2021

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È trascorso ormai più di un anno dall'avvio della pandemia da Covid-19 e molto è cambiato tanto nelle nostre vite quanto nelle dinamiche globali. Ma – si chiede la ricercatrice Senada Šelo Šabić in un paper pubblicato per la Friedrich-Ebert-Stiftung nel gennaio 2021 – ha impattato in qualche modo sulla politica estera degli stati del sud-est Europa?

© Haris Mm/Shutterstock

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Uno sguardo alle relazioni tra vicini nei primi nove mesi di pandemia porta, secondo la ricercatrice, ad una prima conclusione: gli elementi di vulnerabilità fatti emergere come conseguenza del Covid-19 non sono stati sfruttati contro i propri vicini. Anche se, aggiunge Senada Šelo Šabić, l'emergenza non ha nemmeno generato casi significativi di solidarietà se non laddove vi erano già relazioni molto strette.

In generale si può inoltre affermare che ciascun paese abbia proseguito con il proprio tradizionale approccio in politica estera, senza che siano emerse particolari novità.

La ricercatrice analizza poi nello specifico il ruolo avuto dalla Cina che sembra aver saputo cogliere l'opportunità di presentarsi come “amica nei tempi duri” La donazione di equipaggiamento medico di protezione personale – lodate pubblicamente dai politici dei Balcani occidentali - hanno portato alla nascita del concetto di “diplomazia delle mascherine”.

Il paper non analizza la più recente ed attuale fase in cui le varie diplomazie sono state coinvolte nell'approvvigionamento dei vaccini. Una tematica che sarà quanto mai interessante analizzare nei prossimi mesi.

Vai al testo completo del paper “Foreign policy making in Southeast Europe in times of the pandemic ”.


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