Croazia, Turchia, Grecia: quando le università protestano

25 febbraio 2021

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In Turchia continuano le proteste degli studenti e docenti della prestigiosa università Boğaziçi di Istanbul contro la nomina del nuovo rettore Melih Bulu, membro del Partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP) al governo. Secondo la Boğaziçi Solidarity Platform sono stati arrestati sino ad oggi 500 studenti. Il mondo universitario rimane almeno in parte un anticorpo alle derive autoritarie nel paese.

Università nella bufera anche nella vicina Grecia. Oggi 25 febbraio 31 studenti dovranno comparire per essere interrogati presso il Tribunale di Salonicco, la seconda città del paese. Si trovano sul banco degli imputati per aver preso parte, il 22 febbraio scorso, ad una protesta nel campus dell'Università Aristotele. Stavano protestando contro la legge di riforma universitaria, approvata l'11 febbraio. Le scene della dura repressione da parte della polizia della manifestazione ha fatto il giro dei principali social network.

In Croazia intanto fibrillazione in seno all'Università di Zagabria, la più grande e antica dei Balcani. Già il 2020 era stato caratterizzato da ripetute proteste, continuate poi a gennaio e febbraio. Molti studenti e docenti dei 29 dipartimenti dell'Università chiedono le dimissioni del rettore Damir Boras – considerato molto conservatore - accusato di voler collocare ovunque persone a lui vicine. Tensioni che sono solo un episodio di un contrasto, in seno all'università della capitale croata, che da più di due decenni vede contrapposte le correnti clericali della società croata e i gruppi più progressisti.


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