Allargamento Ue: per Albania e Macedonia ancora sala d'attesa

27 giugno 2018

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Ieri, al Consiglio Affari generali dell'Ue, i ministri degli stati membri hanno deciso di posticipare l'apertura dei negoziati d'adesione con Albania e Macedonia al 2019.

La prospettiva di dare avvio ai negoziati fin da quest'anno ha visto l'opposizione netta di Olanda, Francia e Danimarca che hanno chiesto ulteriori passi avanti - soprattutto all'Albania - nel combattere corruzione e crimine organizzato.

Dopo 10 ore di discussioni i ministri hanno concordato comunque di “definire una strada verso l'apertura dei negoziati nel giugno 2019”.

Quest'ulteriore stallo arriva dopo che in queste settimane Macedonia e Grecia hanno raggiunto uno storico accordo sulla questione del nome dell'ex repubblica jugoslava che vede i due paesi contrapposti da ormai più di venticinque anni.

“Un parto molto difficile” ha commentato Michael Roth, ministro per gli Affari europei della Germania, dopo aver spinto su Francia e Olanda affinché dessero il via libera ai negoziati.

I paesi a favore di quest'ultima opzione ritenevano che l'Ue avrebbe dovuto premiare chi si era preso rischi politici per raggiungere complessi accordi regionali.

Il ministro per gli Affari europei ungherese Szabolcs Takacs ha sottolineato che se non ci si fosse nemmeno accordati per una data – giugno 2019 - si avrebbe mandato un grave messaggio alla regione.

Bujar Osmani, vice primo ministro della Macedonia e incaricato degli affari europei ha commentato positivamente su Twitter: “Non abbiamo mai detto sarebbe stato facile, non abbiamo mai detto sarebbe stato immediato, ma torniamo a casa con una data! Giugno è solo tra un anno, abbiamo forti motivazioni per farci trovare pronti all'apertura dei negoziati”.


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