26 settembre 2022

La radio televisione della Slovenia dice no alle pressioni sui dipendenti del programma informativo, no alle minacce all'autonomia giornalistica e redazionale. La RTV e il sindacato chiedono il dialogo sociale e nuove trattative con al dirigenza di un ente che da tempo è in grave crisi. Riprendiamo il comunicato sindacale e quello della redazione informativa di Radio Capodistria che ha aderito allo sciopero

Oggi sciopero alla RTV di Slovenia, per dire no alle pressioni ed alle discriminazioni esercitate nei confronti dei dipendenti del programma informativo di TV Slovenia e del Centro multimediale;

per contrastare le minacce all’autonomia giornalistica e redazionale, messa in forse dagli interventi arbitrari e non professionali della dirigenza nel programma;

per dire che la direzione sta distruggendo l’immagine del servizio pubblico, che con l’aiuto del Consiglio di programma sta inasprendo la situazione nella casa;

per ribadire che da più di un anno siamo di fronte ad una crisi gestionale dell’ente;

per chiedere dialogo sociale, un’intesa sulla politica dei quadri e finanziamenti stabili;

per ribadire che non c’è progresso nelle trattative sindacali con la dirigenza.

Scioperiamo perché svolgiamo con professionalità il nostro lavoro, perché siamo il servizio pubblico e perché vogliamo che si ponga fine allo smantellamento della RTV.

Firmato: Il Comitato di sciopero dei sindacati giornalistici della RTV di Slovenia.
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La redazione informativa di Radio Capodistria aderisce allo sciopero indetto dai sindacati di categoria ed esprime preoccupazione per la situazione nell’ente. In questa occasione su vuol porre l’accento sul fatto che dopo tanti anni e vane promesse il segnale della nostra emittente non è ancora diffuso nel traforo di Monte San Marco. Si rileva altresì la necessità di arrivare ad una serie di adeguamenti contrattuali all’interno della redazione, considerato che alcuni colleghi svolgono nuove e più gravose mansioni.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.