Slovenia e Croazia preoccupate per la crescita contagio Covid

15 ottobre 2020

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I due membri dell'UE sono allarmati dal repentino aumento dei casi di contagio da coronavirus. Entrambi i paesi hanno iniziato ad introdurre misure più restrittive per il contenimento dell'epidemia.

Slovenia

Dopo la seduta di mercoledì sera del Comitato di crisi, il governo sloveno ha deciso di introdurre nuove misure restrittive per far fronte alla diffusione dell’epidemia da coronavirus. Da venerdì scatta il divieto di assembramento per gruppi superiori alle dieci persone, diventa inoltre obbligatorio l’uso della mascherina anche all’aperto e misure restrittive sono state introdotte anche per le attività sportive.

Anche per le attività scolastiche sono state introdotte nuove misure di contenimento del virus. Ritorna da lunedì prossimo l'indicazione, ove possibile, di svolgere la formazione online per le classi medie, indicazione che era già in vigore per le superiori e le università.

La Slovenia, informa la tv N1 , ha registrato martedì scorso il record di contagi da inizio pandemia con 707 positivi e due decessi. I medici e gli epidemiologi sono preoccupati della rapida diffusione del virus e hanno timori sulla tenuta degli ospedali.

Croazia

Salgono in fretta i contagi anche nella vicina Croazia. Secondo i dati forniti dalla protezione civile croata , nelle ultime 24 ore sono stati 793 i nuovi positivi al virus. Complessivamente sono 3562 i positivi in Croazia, di cui 439 sono ricoverati in ospedale e di questi 26 in rianimazione. 10 i decessi in un giorno.

Lo pneumologo Saša Srića, anch’egli risultato positivo al virus, in una dichiarazione fatta via Skype alla tv N1 di Zagabria ha espresso preoccupazione per il rapido aumento dei contagi nel paese. “I numeri dei nuovo contagiati sono allarmanti, nel complesso sembra che si stia avendo una crescita esponenziale”. I timori sono rivolti alla tenuta del sistema sanitario e degli ospedali. “Se dovessimo arrivare a mille contagi al giorno e quel numero dovesse rimanere così alto per una decina di giorni, ciò significherebbe avere un gran numero di persone ricoverate in ospedale e in terapia intensiva, e il nostro sistema non reggerebbe”, afferma lo pneumologo.

Secondo quanto riporta il quotidiano Jutarnji list , le zone più colpite della Croazia sono la città di Zagabria, la contea di Zagabria e la contea di Spalato, le meno colpite l’Istria, la zona di Zara e di Šibenik.

A seguito dell’aumento dei casi, il comitato di crisi e gli esperti hanno suggerito di adottare quanto prima il cosiddetto semaforo per l’epidemia, quattro i colori a seconda della gravità della diffusione: verde, giallo, arancione e rosso. A seconda del colore della regione saranno introdotte misure più o meno restrittive. Il semaforo covid è per altro previsto dalla stessa Unione europea per classificare la diffusione del virus tra i suoi stati membri e per rendere più agevole la mobilità dei cittadini dell’UE

Nel frattempo è stato prorogato al 15 ottobre il divieto temporaneo di attraversare i valichi di frontiera della Croazia. Il divieto non si applica ai cittadini degli Stati membri dell'UE e ai membri delle loro famiglie, nonché ai cittadini di paesi terzi che sono residenti a lungo termine nell'UE. Tuttavia, si raccomanda anche ai cittadini dell'UE di annunciare in anticipo il loro ingresso nella Repubblica di Croazia utilizzando l'applicazione entercroatia.mup.hr


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