Srđa Popović, difensore dei diritti umani
29 ottobre 2013
Le agenzie belgradesi stanno rilanciando la notizia della morte di Srđa Popović, celebre avvocato e storico punto di riferimento per chi in Serbia si batte per la difesa dei diritti umani.
Classe 1937, Popović nasce in una famiglia di avvocati belgradesi e segue le orme del padre laureandosi nel 1961 presso la facoltà di giurisprudenza della capitale jugoslava. Nell'arco di pochi anni diviene noto in tutto il paese per l'instancabile impegno in difesa di cittadini processati nei tribunali jugoslavi per ragioni politiche. Tra i suoi assistiti anche personaggi che diventeranno noti a livello internazionale nel corso degli anni Novanta come Tuđman, Šešelj, Paraga e Arkan. Nel ricordarlo viene da più parti riportata una sua celebre dichiarazione: “Difenderei anche Draža Mihailović, Ranković se fosse processato e Stepinac, ma potete aggiungere qualunque altro nome”, parole nelle quali Popović affianca provocatoriamente personalità controverse come il leader cetnico, il boss della polizia segreta titina e l'arcivescovo di Zagabria ai tempi del Secondo conflitto mondiale. Ma nella lunga lista di persone che difende trovano spazio anche artisti ed intellettuali eterodossi come Dušan Makavejev, Mića Popović o Nebojša Popov.
Alla fine degli anni Ottanta intraprende un impegno più apertamente politico, divenendo uno dei principali animatori dell'opposizione a Slobodan Milošević da posizioni antinazionaliste. Importante eredità di quella fase rimane il noto settimanale Vreme, uno dei primi media indipendenti nella Serbia in transizione, fondato da Popović con l'aiuto di giornalisti fuoriusciti per ragioni politiche da altre testate.
Nel corso degli anni di Milošević ripara per diverso tempo negli Stati Uniti, rientrando stabilmente nel paese dopo gli eventi del 5 ottobre. In seguito è protagonista sulla scena pubblica soprattutto come avvocato della famiglia Đinđić, nel processo sull'attentato che nel 2003 uccide il primo ministro serbo; fatti rispetto ai quali chiama a rispondere in più occasioni l'ex presidente Vojislav Koštunica.
Srđa Popović è stato vittima di una grave malattia che è rapidamente degenerata, è infatti di appena qualche settimane fa l'ultima intervista televisiva in cui ripercorre i significati politici degli ultimi vent'anni, esortando il paese a liberarsi definitivamente delle eredità più pesanti del passato. Oggi la parte più progressista della società serba prende commiato da una delle sue figure più rappresentative.
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