Dopo essere stata brutalmente disturbata in varie città, la mostra "Sangue e miele" del fotografo americano Ron Haviv ci riprova a Novi Sad. Nel frattempo gli attivisti chiedono ai rappresentati del governo di alzare la voce contro il nazionalismo.

16/09/2002 -  Anonymous User

Il Forum di Kragujevac ha lanciato l'idea di riaprire la mostra del fotografo statunitense Ron Haviv dal titolo "Blood and Honey", dal momento che i fotografi e i visitatori non si sono potuti trattenere, mentre le autorità locali hanno mancato di fornire il promesso appoggio e aiuto.
Le foto della guerra nella ex Jugoslavia sono state esposte a Kragujevac il 25 settembre, ma la mostra è stata disturbata da un gruppo di persone che hanno additato le foto come "anti-serbe" e hanno insultato i visitatori e gli organizzatori dell'evento. Incidenti analoghi sempre collegati con la mostra si sono verificati a Uzice e a Cacak. La mostra di Ron Haviv è stata poi aperta a Novi Sad il 9 settembre dove rimarrà fino al 20 dello stesso mese, nella piazza di fronte al City Cafè.

Gli organizzatori di "Sangue e miele" a Novi Sad hanno inviato una lettera aperta ai rappresentati del governo serbo e jugoslavo, chiedendo che reagiscano agli incidenti di stampo nazionalistico che hanno segnato l'apertura della mostra. Nella lettera si legge: "Perché mantenete il silenzio rispetto ai comportamenti nazionalistici e sciovinistici? Perché questo problema viene ignorato? Questo incidente ovviamente non è isolato, ma un'azione ignorata, pianificata e finanziata. Questo significa che state chiudendo gli occhi alla verità? La cosa è semplice - le guerre sono accadute, e i crimini sono stati commessi, crimini coi quali prima o poi dovremo confrontarci".

La lettera è stata indirizzata al presidente jugoslavo Voijslav Kostunica, al primo ministro serbo Zoran Djindjic, al ministro serbo della giustizia Vladan Batic, al pubblico ministero serbo Sinisa Simic e alla capo redattrice della Radio Televisione Serba, Bojana Lekic.
La lettera è stata firmata dagli organizzatori della mostra "Sangue e miele" di Novi Sad, dalla ONG - Iniziativa femminile regionale "Vojvodjanka", dal Centro per l'educazione politica e da Mediapact.

Prima della apertura a Novi Sad, circa 50 ragazzi, con indosso delle magliette con il disegno dell'ex comandante dell'esercito della Republika Srpska, Ratko Mladic, hanno fatto irruzione nella galleria, urlando, cantando, e coprendo il centro dove si è tenuta la mostra con slogan del tipo: "la mostra è una sporca propaganda anti-serba", "Stop alla politica anti-serba", "è un grande onore difendere un popolo" e "la colpa serba - una promozione di menzogne".

La mostra è stata aperta ufficialmente a Novi Sad da Slavisa Grujic, caporedattore della televisione locale "Apolo", che ha lavorato come fotografo e reporter in molte guerre negli ultimi 15 anni, inclusa la guerra del Golfo e i conflitti nei Balcani. "Ho fatto anch'io delle foto, e nessuno mi può dire che questo non è mai accaduto. Questa è la verità, ed è meglio che ci si confronti con ciò il prima possibile" ha detto Grujic. "Non c'è una verità serba o croata o altre verità, c'è una verità sola". Il portavoce del Parlamento della Vojvodina, Nenad Canak, ha riferito e annunciato che sarebbe veramente felice se le cose fotografate da Ron Haviv non fossero mai successe. "Io personalmente ho osservato tutto quello che è accaduto quando ero a Vukovar sul campo di battaglia nel 1991" ha detto Canak. "Non c'è persona che possa guardare verso il futuro senza fare i conti con questo passato". Durante il suo discorso circa 150 visitatori hanno fischiato e cantato "Lunga vita alla Serbia"."Qualcuno ha pagato questa gente per venire a disturbare la mostra" ha detto Canak, aggiungendo che "un cassa di birra dovrebbe essergli bastata".

Vedi anche:

Blood and Honey

Ultranazionalisti serbi contro la mostra del fotografo Ron Haviv


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