Mišković, cauzione record per il Paperon de Paperoni serbo

24 luglio 2013

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E' di 12 milioni di euro, un vero record nella storia della giustizia serba, la cauzione pagata ieri dal tycoon Miroslav Mišković, discusso proprietario della compagnia “Delta Holding” e uno degli uomini più ricchi del paese, per uscire di prigione e difendersi da uomo libero.

Oltre al pagamento della cauzione, Mišković ha dovuto impegnarsi davanti al tribunale di Belgrado a non nascondersi, né a lasciare il proprio indirizzo di residenza. Al businessman è stato anche requisito il passaporto.

Mišković è stato arrestato lo scorso 12 dicembre 2012, insieme al figlio Marko e ad altre otto persone all'interno di un'inchiesta su lavori di riparazione stradale avvenuti tra il 2005 e il 2010, durante i quali, secondo l'accusa, gli imputati si sarebbero appropriati illegalmente di circa 30 milioni di euro.

Il suo arresto ha rappresentato un vero terremoto in Serbia, dove Mišković era considerato un intoccabile, ed è arrivato al culmine della campagna contro la corruzione intrapresa dal nuovo governo serbo, e sostenuta soprattutto dalla figura politica attualmente dominante a Belgrado, il vice-premier e presidente del Partito progressista serbo Aleksandar Vučić.

Mišković in Serbia è una figura tanto influente quanto controversa. Ha accumulato la sua ricchezza passando indenne dal regime di Slobodan Milošević alla transizione democratica, soprattutto grazie a privatizzazioni poco trasparenti, che gli hanno fruttato il controllo di numerosi settori economici. La sua “Delta Holding” ha poi acquistato numerose compagnie in molti paesi limitrofi, come Bosnia, Bulgaria e Montenegro.

Ora l'imprenditore serbo, vero simbolo di un'epoca, rischia però seriamente di perdere tutto. In caso di condanna, infatti, rischia fino a dieci anni di reclusione.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Racconta l'Europa all'Europa


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