Romania: il governo dei socialdemocratici perde la maggioranza in parlamento

3 settembre 2019

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Călin Popescu-Tăriceanu, a capo dell'Alleanza dei liberali e democratici per l'Europa (Alde) ha annunciato, lunedì 2 settembre, le dimissioni dalla presidenza del Senato. Una mossa giustificata da disaccordi sulla gestione del budget ma che di fatto segna la volontà di allontanamento dal Partito social-democratico (Psd) con il quale sino ad ora l'Alde ha condiviso la responsabilità di governo.

Tre ministri su quattro dell'Alde si erano del resto già dimessi lo scorso 26 agosto. La sola Ramona Mănescu aveva scelto di restare al suo posto di ministro degli Esteri e, secondo il portale hotnews.ro , dovrebbe a breve dimettersi dall'Alde per entrare nei socialdemocratici.

La primo ministro Viorica Dăncilă, candidata dal Psd per le presidenziali previste per il prossimo 10 novembre, ha denunciato “l'opportunismo” del vecchio alleato aggiungendo che “chi non ha il coraggio di assumersi le conseguenze della propria opera di governo non dovrebbe nemmeno presentarsi alle elezioni”.

L'Alde parteciperà alla campagna per le presidenziali al fianco del suo nuovo alleato, l'ex premier Victor Ponta con il partito “Pro Romania” fondato nel 2017 a seguito della sua espulsione dal Psd. Loro candidato presidente sarà Mircea Diaconu, 69 anni, di professione attore.

Con questo divorzio e con le continue defezioni dai propri ranghi il Psd perde la maggioranza alla camera dei deputati ed al senato e questo complicherà il percorso del proprio governo da qui alle politiche previste per fine 2020. Se non si arriverà ad elezioni anticipate. Il Partito nazional-liberale dell'attuale presidente romeno Klaus Iohannis, che correrà per la rielezione, sta raccogliendo i voti necessari per una mozione di sfiducia. Se tutti i partiti di opposizione la votassero per il governo Dăncilă sarebbe il capolinea.

Link: Le Courrier des Balkans


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