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In Montenegro si ritorna a parlare del caso della ragazza moldava vittima del traffico di esseri umani. L'OSCE e il Consiglio europeo consegnano un rapporto riservato al governo montenegrino. Reazioni delle ONG e dell'opinione pubblica

20/10/2003 -  Tanja Bošković Podgorica

Nelle ultime settimane in Montenegro è di nuovo attuale il caso della giovane donna S.C, originaria della Moldava, che nel novembre scorso aveva accusato alti funzionari dell'amministrazione statale di essere coinvolti nella vendita, violenza e tortura da lei subite e di essere parte della rete internazionale del traffico degli esseri umani.

Nonostante le ripetute testimonianze della vittima e il rapporto del medico, il procedimento penale di questo caso è stato interrotto nel maggio di quest'anno, per mancanza delle prove.
Dopo la protesta della comunità internazionale dell'opinione pubblica montenegrina, il vicepresidente del Governo montenegrino ha invitato gli esperti del Consiglio europeo e dell'Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa (OSCE) a svolgere le indagini sul caso.

La proposta è stata accetta. Il gruppo degli esperti legali è venuto a Podgorica, ha analizzato gli atti del tribunale e dopo aver parlato con tutti gli attori della vicenda (a parte la vittima che dopo le indagini sul caso aveva lasciato il Montenegro e ora vive in un paese terzo), a tre mesi di distanza ha prodotto il rapporto, che qualche settimana fa è stato consegnato al Governo montenegrino, con la richiesta di fornire delle risposte entro il 21 ottobre.
Il fatto che ha provocato le forti reazioni dell'opinione pubblica montenegrina riguarda la riservatezza del rapporto, che è stato consegnato a nessun altro fuorché al Governo.

Hanno reagito gli avocati degli accusati e della vittima, i partiti politici e le ONG, il giudice istruttore che ha seguito il caso. Tutti volevano una copia del rapporto e tutti avevano un'idea di quale potesse essere il contenuto.

Secondo le fonti dell'OSCE, il documento consegnato all'autorità, contiene la lista dei fallimenti verificatisi nella conduzione del caso e le raccomandazioni su come proseguire lo svolgimento. "Volevamo dare il tempo alle autorità di rispondere a tutte le raccomandazioni", hanno commentato dall'OSCE. "Soltanto dopo la risposta del Governo, il rapporto sarà pubblicato". La fonte ha detto ancora che il contenuto è confidenziale perché ci si aspetta una buona cooperazione da parte del Governo. Due giorni dopo che il rapporto è stato consegnato, anche il Consolato americano di Podgorica ha fornite le proprie raccomandazioni su come le autorità dovrebbero occuparsi del caso.

Il settimanale "Monitor" (9 ottobre) ha parlato con il portavoce dell'OSCE ed ha chiesto perché il rapporto è stato posto sotto riservatezza.
Richard Marphy, ha riferito che è logico dare l'opportunità al Governo di reagire prima che il rapporto venga pubblicato. Però non ha confermato che dopo le reazioni del Governo il documento sarà disponibile per il pubblico e non ha voluto commentare il fatto che il rapporto non sia stato consegnato agli organi giuridici che secondo la legge montenegrina, in questo caso, sono gli unici responsabili.

La scorsa settimana dopo la seduta del Governo è stato annunciato che il Governo ha confermato le posizioni e le conclusioni del rapporto degli esperti indipendenti dell'OSCE ed il Consiglio europeo. Però non ci sono state ulteriori elaborazioni.

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