Crisi politica in Montenegro: sarà Miodrag Lekić incaricato di formare il nuovo governo?

20 settembre 2022

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Dopo la caduta del governo di Dritan Abazović, il 20 agosto scorso, i partiti che hanno vinto le ultime elezioni politiche, il Fronte Democratico (filo-serbo, DF), i Democratici e URA, hanno ora concordato di affidare a Miodrag Lekić (Demos) il mandato di formare un terzo governo. Tuttavia non sono state ancora raccolte le 41 firme corrispondenti al numero di seggi di questi partiti in Parlamento (81).

L'accordo è stato raggiunto poche ore prima della scadenza del termine per proporre al presidente Milo Đukanović un candidato per la composizione del governo. Il leader del DF Andrija Mandić ha inviato una lettera a Milo Đukanović chiedendogli di conferire - nelle prossime ore - il mandato a Miodrag Lekić. Però, nella sua lettera, pur avendo elencato i partiti che sostengono questa scelta, Andrija Mandić non ha presentato le firme dei parlamentari.

Da parte dei Democratici, il deputato Dragan Krapović ha dichiarato di non avere ancora tutte le firme dei propri deputati, ma di avere un sostegno verbale. Il Movimento civico URA, guidato dal primo ministro uscente Dritan Abazović, si è invece astenuto dal firmare la candidatura di Miodrag Lekić. La presidenza dell'URA si è infatti rifiutata di firmare qualsiasi documento o accordo che non implichi un accordo completo, seguendo il principio precedentemente affermato da tutte le parti: "Nulla è concordato finché tutto non è concordato".

Se Milo Đukanović non riceverà una proposta sottoscritta da 41 deputati, potrà nominare un candidato di sua scelta che dovrà formare un governo provvisorio oppure chiedere lo scioglimento del Parlamento e l'organizzazione di nuove elezioni. Questa decisione deve poi essere votata in Parlamento con una maggioranza di 41 voti. Il DPS, partito di  Đukanović, ha già fatto sapere che andare alle elezioni sarebbe il modo migliore per uscire dalla crisi attuale.

Il governo di minoranza di Dritan Abazović è durato poco più di tre mesi ed è caduto in seguito alla firma di un concordato con la Chiesa ortodossa serba. Il suo esecutivo era stato formato dopo la caduta del governo di Zdravko Krivokapić, durato circa un anno e mezzo.

Link: Le Courrier des Balkans


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