Moldavia: a Chişinău “elezioni rubate”

28 giugno 2018

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La Corte suprema della Moldavia ha confermato, lo scorso 25 giugno, l'annullamento dell'elezione a sindaco della capitale di Andrei Năstase. La decisione era stata presa da una corte di livello inferiore già lo scorso 19 giugno e da allora i sostenitori di Năstase sono in piazza ininterrottamente.

Lunedì 25 giugno, davanti ai manifestanti, ha preso la parola anche lo stesso Andrei Năstase. Non possiamo accettare di farci derubare anche in autunno, come ci stanno derubando adesso”, ha affermato il leader della Piattaforma per la Dignità e Verità (PDA), guardando alle elezioni politiche previste in quel periodo. “Oggi, nella capitale, inizia una dittatura. Ma altre dittature sono cadute. Che nessuno provi a dividerci, abbiamo bisogno di unità contro l'ingiustizia”.

“Faremo fronte comune per combattere questo regime”, ha affermato Maia Sandu, a capo del Partito Azione e Solidarietà (PAS) e alleata del PDA. “È una lotta decisiva e noi la vinceremo”. PDA e PAS intendono rappresentare una terza forza nel paese che contrasti sia il pro-europeo PDM del contestato oligarca Vlad Plahotniuc che il pro-russo Partito socialista (PSRM) dell'attuale presidente moldavo Igor Dodon.

Secondo la giustizia moldava Andrei Năstase e il suo avversario al ballottaggio Ion Ceban (PSRM) avrebbero fatto campagna elettorale il giorno del voto – lo scorso 3 giugno – esortando sui social network gli elettori a recarsi alle urne. Anche se i messaggi postati non contenevano indicazioni di voto secondo i giudici avrebbero avuto un “impatto significativo” sulla libera scelta degli elettori. Secondo i sostenitori del sindaco eletto una sentenza che dimostra invece come la magistratura sia agli ordini dei due partiti al potere, il PDM e il PSRM.

Link: Le Courrier des Balkans


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