24 novembre 2023
Bandiera nazionale della Macedonia del Nord © Everyonephoto Studio/Shutterstock

MFRR e SJN esprimono sgomento per la decisione di una giudice di raccomandare al ministero di chiudere una delle principali piattaforme di giornalismo investigativo del paese

Le organizzazioni Media Freedom Rapid Response (MFRR) e SafeJournalists Network (SJN) esprimono oggi condiviso sgomento per il recente verdetto di diffamazione emesso da una giudice della Macedonia del Nord, che raccomanda la chiusura di uno dei principali media investigativi del paese, e si aspetta che questa sentenza dannosa sia rapidamente annullata in appello.

Le nostre organizzazioni avvertono che questa sentenza, e l’allarmante raccomandazione della giudice, rappresentano una chiara violazione degli standard internazionali, un fallimento fondamentale nel riconoscimento dell’interesse pubblico del giornalismo in questione e un attacco al giornalismo investigativo e alla libertà dei media nel paese.

Il 24 ottobre 2023, una giudice del tribunale civile di base della capitale Skopje si è pronunciata contro l'Investigative Reporting Laboratory (IRL) e la sua caporedattrice, Sashka Cvetkovska, e ha ordinato il pagamento di una simbolica somma di 1 Euro a titolo di risarcimento danni all'uomo d'affari Kocho Angjushev, ex vice primo ministro della Macedonia del Nord, oltre a migliaia di Euro per le spese legali sostenute da entrambe le parti.

Tuttavia, nella motivazione scritta, pubblicata il 10 novembre, la giudice ha inspiegabilmente stabilito che IRL dovesse essere classificata come “non media” e il suo personale come “membri di un gruppo” piuttosto che giornalisti professionisti. Ha suggerito che la piattaforma operasse illegalmente e ha raccomandato al ministero della Giustizia di esaminarne le operazioni.

La causa civile per diffamazione nasce da un documentario IRL andato in onda nel maggio 2021, intitolato “Conspiracy Against the Air”. Il documentario, parte di un’inchiesta  congiunta con l’OCCRP, è stato trasmesso dalla televisione pubblica e ha rivelato come l’olio combustibile riempito con sostanze chimiche utilizzato nei sistemi di riscaldamento di tutte le istituzioni pubbliche del paese stesse causando inquinamento. Angjushev è stato citato brevemente come uno dei funzionari coinvolti nelle relazioni tra acquirenti e venditori di sistemi di riscaldamento, cosa che lui nega e ritiene diffamatoria.

Nella prima udienza del marzo 2022, la giudice Jovanka Spirovska Paneva si è pronunciata a favore di IRL e ha respinto le affermazioni di Angjushev. Dopo che il verdetto è stato impugnato, la Corte d'appello nel maggio 2022 ha respinto il verdetto e ha ordinato un nuovo processo. Nel nuovo processo, la stessa giudice ha escluso il pubblico dal monitoraggio del processo, si è schierata con Angjushev e ha ritenuto gli imputati colpevoli di diffamazione. Nessuna nuova prova è stata presentata dal querelante durante il nuovo processo.

IRL, un centro membro dell'Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), presenterà ricorso contro l'ultima sentenza ad un tribunale superiore. Ha inoltre dichiarato che intende presentare ricorso alla Corte costituzionale per la presunta violazione del diritto costituzionale alla libertà di stampa.

Le organizzazioni MFRR e SJN sostengono fermamente IRL, Sashka Cvetkovska e il suo staff, e sostengono la loro sfida legale di principio contro questa sentenza e le sue gravi conseguenze per il giornalismo investigativo nella Macedonia del Nord. Questo caso presenta alcune caratteristiche di una SLAPP (una causa strategica contro la partecipazione pubblica) che è gestita da potenti uomini d’affari o politici e mira a mettere a tacere il giornalismo di interesse pubblico. Va notato che la causa di Angjushev si inserisce in un contesto di anni di pressioni, screditamento e attacchi verbali alla testata e al suo staff.

Se le richieste di risarcimento ordinate dal giudice erano simboliche, il pagamento delle spese legali di entrambe le parti rappresenterà un colpo finanziario per la piattaforma mediatica investigativa. La natura penalizzante della sentenza comporta anche un effetto censorio e dissuasivo sulla comunità giornalistica della Macedonia del Nord. Come sottolineato in un recente rapporto  a seguito di una missione a Skopje di numerose organizzazioni internazionali per la libertà di stampa, cause legali persecutorie di questo tipo rischiano di minare i fragili progressi in materia di libertà di stampa raggiunti negli ultimi anni.

Inoltre, il verdetto della giudice afferma erroneamente che IRL non è un organo di informazione e che il suo personale non è composto da giornalisti. Infatti, come molti media investigativi della regione, IRL è legalmente registrato come organizzazione della società civile e ha un mandato specifico per riferire su questioni quali criminalità, corruzione e buon governo. È chiaro che la sentenza non tiene conto della definizione funzionale  di giornalismo: un'attività che può essere esercitata da tutti, come evidenziato dal Comitato per i diritti umani dell'Onu e dal Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa.

A IRL si deve gran parte del giornalismo investigativo di altissima qualità realizzato in Macedonia del Nord negli ultimi cinque anni. Ha pubblicato inchieste pluripremiate e i suoi reporter sono giornalisti altamente professionali che, insieme ad altre testate investigative, svolgono un ruolo vitale di controllo che manca nel panorama mediatico più ampio.

La raccomandazione della giudice che il Ministero della Giustizia chiuda IRL rappresenta quindi un attacco sbagliato e pericoloso al giornalismo investigativo in Macedonia del Nord. Questa sentenza dovrebbe essere annullata il più rapidamente possibile in appello e le sentenze legali che coinvolgono questioni di libertà giornalistica dovrebbero essere valutate nel pieno rispetto degli standard e della giurisprudenza internazionali.

L'Associazione dei giornalisti della Macedonia (AJM) ha presentato una denuncia  al Consiglio giudiziario nei confronti della giudice Spirovska Paneva per una violazione disciplinare relativa all'esercizio non professionale e negligente della funzione giudiziaria. La Federazione europea dei giornalisti (EFJ ) e l'Associazione dei giornalisti della Macedonia (AJM) hanno reagito pubblicamente  alla sentenza del tribunale del 24 ottobre e hanno espresso sostegno a IRL e a Cvetkovska.

La rete MFRR è pronta a offrire sostegno finanziario per coprire le spese legali per contestare la sua sentenza presso la corte superiore e chiede maggiore attenzione e solidarietà a livello internazionale per questo preoccupante tentativo di chiudere una delle migliori piattaforme mediatiche indipendenti in Macedonia del Nord.

Firmato:

International Press Institute (IPI)

ARTICLE 19 Europe

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

European Federation of Journalists (EFJ)

OBC Transeuropa (OBCT)

SafeJournalists Network (SJN)

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.