Omicidio Ivanović, 1000 candele per 1000 giorni

13 ottobre 2020

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Molte persone si sono riunite ieri sera a Belgrado e a Kosovska Mitrovica, dove sono state simbolicamente accese 1.000 candele in occasione del millesimo giorno dall'omicidio del politico kosovaro Oliver Ivanović.

Come riportato dall’agenzia Beta, davanti alla chiesa di San Marco a Belgrado, numerosi cittadini hanno reso omaggio al leader dell'iniziativa civica "Libertà, democrazia e giustizia" Oliver Ivanović, ucciso il 16 gennaio 2018 a Mitrovica nord. Ad oggi gli assassini non sono ancora stati identificati.

Erano presenti anche i leader di Opposizione Unita della Serbia ad invitare la gente a partecipare all’evento chiamato simbolicamente “1.000 candele per 1.000 giorni di silenzio”.

Il portale Kossev.info ha riferito che a Kosovska Mitrovica, diverse dozzine di cittadini, familiari e amici, hanno acceso candele per Oliver Ivanović, in via Sutjeska, dove Ivanović è stato ucciso con diversi colpi alla schiena.

Il promotore dell'iniziativa, Marko Jaksić, ha scritto sul suo profilo Facebook “1.000 candele per 1000 giorni di silenzio sull'omicidio di Oliver a Kosovska Mitrovica nel luogo della sofferenza. No, non eravamo 1.000 perché così tante persone con una idee chiare in questa città di anime perse e un mare di paura non ci sono”.

Il fratello di Oliver Ivanović, Miroslav, ha detto ieri sera al canale tv N1 che dubita del sincero desiderio di risolvere l'omicidio e che sebbene l'intera storia sia complessa, c'è ovviamente un interesse speciale nel non chiarirla.

"In mille giorni, indipendentemente dalla complessità della situazione, sono fermamente convinto che si sarebbe potuto fare molto più velocemente e in modo più efficiente, e scoprire così gli esecutori e i mandanti dell’omicidio, nonché tutti coloro che hanno in qualsiasi modo contribuito alla sua esecuzione”, ha dichiarato Miroslav Ivanović.

L'atto di accusa nel caso Ivanović è stato presentato dall'ufficio del procuratore speciale di Pristina nel dicembre 2019, i sei accusati di organizzazione e concorso nell’omicidio si sono dichiarati innocenti, due di loro hanno ammesso il reato di possesso illegale di armi da fuoco. Nel frattempo, lo scorso 25 settembre la Corte d'Appello di Pristina ha accolto il ricorso presentato dalla difesa, basato sul fatto che le prove per l'accusa di omicidio non sono sufficienti, e ha ordinato che il processo ricominci da capo.

Fonte: Beta


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