Kosovo, per tre voti niente UNESCO

9 novembre 2015

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Servivano 95 voti a favore – pari ai due terzi degli aventi diritto al voto -, ma alla fine ne sono arrivati soltanto 92. Per appena tre voti, quindi, il Kosovo vede rigettata la propria domanda di ammissione all'UNESCO, l'agenzia delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. La consultazione si è tenuta oggi a Parigi, durante la riunione della Conferenza generale dell'organizzazione.

Il Kosovo non nascondeva le proprie speranze, soprattutto dopo il parere positivo espresso dal Consiglio esecutivo dell'UNESCO lo scorso 21 ottobre: una decisione che aveva suscitato forte entusiasmo a Pristina. Passare l'esame della Conferenza generale, però, si è rivelato molto più difficile, anche a causa dell'opposizione della Serbia, che non accetta la dichiarazione di indipendenza di Pristina del 2008.

Entrambe le parti hanno fatto una forte opera di lobbying tra i paesi con diritto di voto. La votazione confermato il disaccordo sullo status del Kosovo, con Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania a votare a favore e Russia, Cina e Spagna schierati contro. Risultato finale 92 sì, 50 no e 29 astenuti.

Belgrado motiva il suo fermo “no” con una forte preoccupazione sul futuro del patrimonio serbo in Kosovo, seriamente danneggiato durante gli scontri armati del marzo 2004, mentre Pristina assicura di volerlo proteggere. Le località kosovare inserite nella lista dei siti “Patrimonio dell'Umanità” dell'UNESCO come il monastero di Dečani e il patriarcato di Peć sono viste dai serbi come luoghi fondanti della propria identità religiosa e nazionale.


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