Germania, migliaia di richiedenti asilo balcanici a rischio rimpatrio

10 novembre 2015

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Alla politica di apertura verso i rifugiati siriani, la Germania affianca oggi un atteggiamento severo nei confronti dei richiedenti asilo che vengono dai Balcani. Nuove e stringenti norme, approvate di recente da Berlino, potrebbero portare al rimpatrio forzato per decine di migliaia di “balcanici” arrivati in Germania in cerca di una nuova vita.

Le nuove leggi tedesche sull'asilo potrebbero significare il rimpatrio forzato per decine di migliaia di richiedenti dai Balcani. Secondo le disposizioni recentemente approvate sei paesi balcanici, Kosovo, Macedonia, Serbia, Albania, Bosnia e Montenegro sono definiti “sicuri” dalle autorità di Berlino.

I richiedenti asilo dall'Europa sud-orientale perdono così quasi ogni speranza di vedere accolte le proprie domande, e circa 200mila persone potrebbero essere rispedite in patria. La decisione del governo tedesco arriva col fortissimo aumento delle richieste di protezione, dovute in primo luogo al massiccio arrivo di profughi siriani. Secondo Berlino, per il 2015 le domande di asilo arriveranno a toccare una cifra tra gli 800mila e il milione e mezzo.

Per limitare gli arrivi, la Germania ha deciso di mettere in campo una politica restrittiva nei confronti di quei paesi che, come nel caso dei Balcani, non conoscono al momento guerra o persecuzioni di massa. La cancelliera Angela Merkel risponde così ai critici che l'accusano di aver assunto una posizione troppo morbida su questo delicato tema.

Ne periodo gennaio-agosto 2015, il 40% delle richieste di asilo in Germania è arrivato da cittadini dell'Europa sud-orientale, spinti dalle difficili condizioni economiche della regione, ma anche, come nel caso dei rom, da situazioni di reale discriminazione. I rimpatri forzati sono già partiti e centinaia di richiedenti asilo “balcanici” sono attualmente raccolti in alcuni campi, come ad Ingolstradt e Bamberg, in attesa di essere rispediti a casa.


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