19 luglio 2021

È stata prorogata al 10 ottobre la scadenza del termine per candidarsi al programma di residenza protetta per giornalisti e operatori dei media: nell'ambito del secondo anno di attività del Media Freedom Rapid Response, OBCT e QCode Mag propongono un'opportunità di sei mesi per riposare, recuperare e riprendere l’attività giornalistica in un luogo sicuro senza paura o censura

Come lo scorso anno, torna la collaborazione fra QCode Mag e OBC Transeuropa nell'ambito delle attività di tutela della libertà di stampa finanziate dalla Commissione Europea tramite MFRR, il consorzio che continuerà ad operare a difesa di giornalisti e a protezione del diritto dei cittadini ad essere informati almeno per un altro anno.

Per i reporter e per tutti gli operatori dei media che nei paesi UE e nei paesi candidati abbiamo bisogno di un periodo di allontanamento dalle pressioni nel luogo abituale di lavoro, il programma JiR Milano, Journalists in Residence, offre

– trasferimento temporaneo (fino a sei mesi) a Milano in un ambiente visto come un rifugio temporaneo e come un’opportunità per riposare, recuperare e riprendere l’attività giornalistica in un luogo sicuro senza paura o censura

– copertura totale delle spese di alloggio

– stipendio mensile

– assistenza nella sicurezza digitale (a seconda delle necessità)

– assistenza in strumenti di protezione legale (a seconda del bisogno)

– consulenza psicosociale (a seconda delle necessità)

– tutoraggio professionale e/o formazione su misura per i bisogni individuali.

Il progetto si avvale della collaborazione di diversi partner esperti nelle diverse materie, e mette a frutto l'esperienza delle residenze attivate fra 2020 e 2021, che hanno visto tra i beneficiari Nancy Porsia e Khalifa Abo Khraisse.

Qui il bando e le istruzioni per candidarsi entro il 10 ottobre prossimo.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.