Redazione 27 agosto 2020

I partner del Media Freedom Rapid Response (MFRR) e altre organizzazioni per la difesa della libertà di espressione chiedono ai governi di Malta e Italia di garantire un'indagine completa, approfondita e trasparente sulle minacce rivolte da Neville Gafà al giornalista italiano Nello Scavo

Dopo le minacce online subite da Nello Scavo, il 19 agosto Neville Gafà ha confermato di essere sotto inchiesta da parte delle autorità di polizia maltesi.

Ma la lettera che il consorzio MFRR ha inviato alle autorità, sia di Malta sia italiane, il 7 agosto, è rimasta senza risposta.

Ecco il testo della lettera:

 

Il 27 giugno 2020, Neville Gafà, ex uomo di fiducia nell'ufficio del Primo Ministro maltese, ha pubblicamente minacciato su Twitter il giornalista italiano Nello Scavo del quotidiano Avvenire.

Tutto è iniziato con un tweet di risposta di Gafà ad Alarm Phone, un team di attivisti in supporto ai salvataggi di migranti nel Mediterraneo, nel quale Gafà avvertiva l'organizzazione di “smetterla con i vostri sporchi affari” (“stop your dirty business”). Quando Scavo nella sua replica al tweet ha chiamato in causa l'ex funzionario maltese per altri accadimenti, Gafà ha risposto minacciando il giornalista con un avvertimento: “smettila con i tuoi sporchi affari. Altrimenti ti fermeremo noi” ("stop your dirty business. If not, we will be stopping you").

Questo tipo di minacce ai danni di un giornalista è inaccettabile, e mette in pericolo la capacità dei giornalisti di lavorare senza timori di intimidazioni e violenze, specialmente nel contesto di Paesi come Italia e Malta che registrano un alto numero di casi di intimidazione nei confronti dei giornalisti. Attualmente sono più di 20 i giornalisti italiani sotto scorta in Italia, mentre per altri 191 sono attivati dispositivi di vigilanza di vario tipo; le minacce contro i giornalisti in Italia provengono generalmente dalla criminalità organizzata, politici, imprenditori, o da ignoti o organizzazioni di vario tipo, spesso attraverso l’uso della rete internet.

A Malta il brutale assassinio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia nell’ottobre 2017 è stato preceduto da anni di minacce verbali, attacchi alla sua abitazione, querele temerarie e violenze di altro genere. Le minacce verbali da parte di funzionari governativi e di potenti possono demonizzare il ruolo di controllo dei media e dei cittadini, e se lasciate impunite possono portare ad atti concreti di violenza fisica mandando oltretutto un messaggio di impunità.

Secondo Pauline Ades-Mevel di Reporters Without Borders (RSF), che ha testimoniato alla commissione d'inchiesta per l'omicidio di Daphne Caruana Galizia, a Malta “i giornalisti sono ancora a rischio”. Per questo è essenziale che il governo maltese e le forze di polizia prendano estremamente sul serio gli episodi di intimidazioni e minacce ai danni di giornalisti, e che comincino ad imparare dagli errori commessi, in modo da prevenire il rischio di ulteriori violenze ai danni degli operatori dell'informazione.

Accogliamo con favore la notizia che il Ministro degli Affari Esteri di Malta ha chiesto alle forze di polizia di indagare sulle minacce di Neville Gafà nei confronti di Nello Scavo. Ricordiamo che Nello Scavo vive sotto scorta in Italia dall’ottobre 2019 dopo aver subito minacce di morte in seguito alle sue inchieste sul traffico di migranti nel Mediterraneo. La richiesta del governo maltese di aprire un’indagine sarebbe stata fatta su pressione del governo italiano, e mentre accogliamo con favore la buona notizia ci appelliamo alle autorità di Malta perché essa sia completa, approfondita e trasparente, e sia condotta in collaborazione con le autorità italiane.

Al governo italiano chiediamo inoltre di monitorare l’indagine e di collaborare con Malta esercitando se necessario pressioni diplomatiche in modo da garantire standard e principi internazionali. Affinché i giornalisti possano lavorare liberi da minacce e intimidazioni, hanno bisogno di sapere che esiste una rete di protezione. Indagini indipendenti e approfondite sono un meccanismo chiave per scardinare l'impunità, per applicare la giustizia e per cementare la fiducia fra giornalisti, operatori dell'informazione e gli stati che essi chiamano in causa.

L'Europa può essere forte solo se rispetta i suoi impegni a protezione dei diritti fondamentali e dello stato di diritto in tutto il continente. I partner MFRR e gli altri firmatari di questo appello continueranno a monitorare l'indagine su Neville Gafà, restando attivi e all'erta per assicurare che sia difesa la libertà di stampa e siano protetti i giornalisti.

Firmatari: ARTICLE 19, European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF), European Federation of Journalists (EFJ), Free Press Unlimited, IFEX, International Press Institute (IPI), Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (OBCT), PEN International, Reporters Without Borders, Scottish PEN

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.