Caucaso del nord: elezioni dirette? No, grazie

26 aprile 2013

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Il 24 aprile il parlamento dell'Inguscezia ha deciso, in prima lettura, di cancellare l'elezione diretta del presidente della Repubblica. Con 25 voti a favore, e solo uno contrario, l'assemblea ha decretato che la massima carica verrà da ora in poi eletta dallo stesso parlamento. 

“Il progetto di legge è ancora grezzo, e andrà sicuramente perfezionato”, ha dichiarato Ruslan Gagiev, vice presidente del parlamento. Secondo Gagiev, la seconda e definitiva terza lettura dovrebbero arrivare nel corso del prossimo maggio.

Il 18 aprile era stato il parlamento del Daghestan ad aprire la strada, votando una modifica costituzionale analoga a quella inguscia, dopo che a marzo la Duma di Mosca aveva approvato una legge che permette ai soggetti della Federazione di passare dall'elezione diretta a quella da parte del parlamento locale. Una mossa che, secondo molti analisti serve proprio a “disinnescare” il processo elettorale in Caucaso settentrionale.

La decisione del parlamento dell'Inguscezia arriva dopo che l'attuale presidente Yunus-Bek Yevkurov si era pubblicamente dichiarato contrario all'elezione diretta dei presidenti delle unità costitutive della Federazione russa.

“È ancora presto per elezioni a livello locale. Abbiamo visto come in passato boss criminali hanno comprato voti con una bottiglia di vodka. Riparliamone tra 10, 20 o 30 anni”, ha dichiarato Yevkurov, concludendo che oggi le elezioni a livello di repubbica “portano la società a rischio di disgregazione”.

Link: Kommersant


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