Da Superman alle Pussy Riot

21 agosto 2012

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Venerdì scorso la scandalosa sentenza in Russia a due anni di prigione contro tre componenti del gruppo punk Pussy Riot.

Maria Alekhina, Ekaterina Samutsevich e Nadezhda Tolokonnikova sono colpevoli a detta dei magistrati russi di “vandalismo e odio religioso” per aver cantato una “preghiera punk” nella Cattedrale di Mosca, nel febbraio scorso.

La sentenza ha avuto ampia ripercussione anche all'estero. Venerdì mattina a Sofia, capitale della Bulgaria, a protestare sono stati addirittura i soldati di bronzo del monumento dedicato all'Armata sovietica, che si trova nel parco di fronte all'Università di Sofia, in pieno centro città

I cittadini della capitale bulgara li hanno ritrovati il giorno della sentenza nel processo alle Pussy Riot, incappucciati con dei passamontagna colorati simbolo del gruppo punk russo.

"Le Pussy Riot sono ispirazione per la lotta per la democrazia in Russia”, dice il messaggio lasciato sul monumento dagli autori dell'attentato colorato. “Tutta la comunità internazionale, anche le autorità bulgare, dovrebbero sostenerle nel loro tentativo di impedire al regime di chiudere loro la bocca. Con questo atto vogliamo dimostrare che anche la Bulgaria si unisce alle coraggiose rivendicazioni delle Pussy Riot. Siamo tutti Pussy Riot”.

Non è la prima volta che i soldati sovietici del centro di Sofia “scendono in piazza”. Nel giugno del 2011 un artista anonimo trasformò i coraggiosi soldati russi in altrettanto coraggiosi supereroi: al centro Superman accompagnato da Babbo Natale, Ronald MCDonald, Joker ed altri ancora. Tutti insieme sventolavano fieri la bandiera americana.

FONTE: Balkan Insight


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