Bulgaria, Borisov chiede di annullare il voto

17 maggio 2013

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“Per la prima volta nella storia democratica della Bulgaria la forza politica che ha vinto le elezioni e ha il diritto a governare chiederà l'annullamento del voto alla Corte costituzionale”. 

Questo il sorprendente annuncio fatto ieri in conferenza stampa da Boyko Borisov, ex-premier e leader di GERB, movimento di centro-destra che col 30% delle preferenze ha ottenuto la maggioranza relativa nelle elezioni anticipate di domenica scorsa, ma che a causa del proprio isolamento politico non sembra in grado di poter formare un nuovo esecutivo.

Borisov ha parlato di “gravi violazioni del silenzio elettorale” nel sabato che ha preceduto il voto, quando molti esponenti politici hanno commentato sui media il ritrovamento di 350mila schede elettorali illegali, che secondo gli avversari sarebbero state stampate per permettere a GERB di manipolare i risultati elettorali.

Se la Corte costituzionale dovesse respingere l'annullamento, Borisov ha annunciato che tenterà di dar vita ad un esecutivo di minoranza, pur riconoscendo scarse possibilità di successo a questa soluzione.

Dura la reazione del partito socialista arrivato secondo col 26% dei voti che ha accusato Borisov di un atteggiamento distruttivo e di voler provocare il caos in Bulgaria. Anche per la commissione elettorale centrale non esistono motivi validi per annullare il voto.

Gli sviluppi di ieri rendono ancora più confusa la situazione in Bulgaria, segnata nei mesi scorsi da proteste di massa contro corruzione e bassi livelli di retribuzione. Nel parlamento uscito dalle urne non si vedono combinazioni in grado di assicurare al paese governabilità sul lungo periodo. Anche se l'annullamento venisse respinto, non è quindi escluso che i cittadini bulgari possano essere richiamati presto al voto.


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