Riapre il Museo nazionale della Bosnia Erzegovina

16 settembre 2015

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“E' una grande vittoria dei cittadini di questo paese”, ha dichiarato ieri al portale informativo Klix.ba Ines Tanović-Sijerčić, dell'associazione Akcija , nel giorno della riapertura.

Il Museo nazionale nel giorno della riapertura (Foto A. Rossini)

Il Museo nazionale, ieri (Foto A. Rossini)

Il Museo era chiuso da tre anni per dispute tra le principali istituzioni del paese, nessuna delle quali lo considerava di propria competenza. Altre sei istituzioni culturali, di livello statale, si trovano in una medesima condizione di vuoto legislativo.

Gli impiegati del Museo nazionale, in questi tre anni, avevano continuato a lavorare senza stipendio per conservare i circa quattro milioni di oggetti che ripercorrono la storia della Bosnia Erzegovina. Tra questi oggetti si trova anche la celebre Haggadah, il manoscritto istoriato portato secoli fa a Sarajevo dagli ebrei sefarditi in fuga dalla Spagna.

Per sostenere i lavoratori del Museo, l'associazione Akcija aveva avviato la campagna Io sono il Museo , una serie di iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica e fare pressione sulle istituzioni. La mobilitazione ha infine avuto successo, spingendo alcune istituzioni locali e internazionali a mettere a disposizione i fondi necessari a sostenere un anno di attività. In un clima di euforia e commozione, ieri centinaia di persone hanno visitato il Museo nel giorno della sua riapertura al pubblico.

Al termine della giornata il direttore, Adnan Busuladžić, ha annunciato a sorpresa le proprie dimissioni, dichiarando di essere rimasto con i lavoratori fino alla fine e che ora, con la riapertura del Museo, considerava concluso il proprio lavoro.


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