Prijedor: fasce bianche per restare umani

29 maggio 2015

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Il 31 maggio si celebra a Prijedor la Giornata internazionale delle fasce bianche, in ricordo dei cittadini non serbi obbligati nel 1992 a portarne una al braccio: migliaia furono poi deportati e rinchiusi nei lager. Quest'anno i promotori di "Perché mi riguarda", oltre a sfilare per le strade lanciano un nuovo appello perché si costruisca un monumento in memoria dei bambini uccisi.

Nel 2013 i genitori dei bambini uccisi a Prijedor avevano lanciato un appello affinché si costruisse un monumento in ricordo di queste vittime innocenti. "I nostri figli non sono stati difesi da nessuno, durante la guerra. Speriamo che tutti i cittadini di Prijedor sostengano la nostra richiesta di erigere un monumento in loro ricordo e perché diventi un'ammonizione per le generazioni future affinché non accada mai più che innocenti paghino un prezzo così alto", aveva dichiarato Fikret Bačić - in rappresentanza del gruppo dei genitori - la cui figlia (7 anni) e figlio (14 anni) vennero uccisi nel 1992 a Prijedor.

Ventitré anni fa, il 31 maggio, le autorità della città di Prijedor obbligarono i cittadini non serbi a issare sulle proprie case una bandiera o uno straccio bianco e per strada portare sempre al braccio una fascia bianca affinché potessero essere riconosciuti. Nei mesi successivi furono migliaia quelli che vennero rinchiusi nei lager della regione e più di 3.000 vennero uccisi. In memoria delle vittime, nel 2012 un gruppo di giovani della società civile di Prijedor ha organizzato per la prima volta l'iniziativa "Jer me se tiče" (Perché mi riguarda).

Anche quest'anno l'iniziativa ha superato i confini della città di Prijedor. Il 27 maggio scorso tutti i consiglieri comunali di Tuzla hanno indossato una fascia bianca al braccio, per dimostrare il loro sostegno all'appello affinché il Comune di Prijedor dia il via libera per la costruzione del monumento in memoria dei 102 bambini e bambine uccisi in questa città durante la guerra. Come riporta l'"Omladinski pokret Revolt" (associazione di Tuzla "Movimento giovanile Rivolta) sulla loro pagina Facebook, il Consiglio ha indossato la fascia bianca anche "come simbolo della lotta contro i fascismi, le discriminazioni e le segregazioni delle vittime in base alla loro diversità identitaria". Da Tuzla partiranno degli autobus appositamente organizzati per partecipare alla manifestazione che si terrà a Prijedor il 31 maggio.

Come gli altri anni, il 31 maggio i partecipanti sfileranno in silenzio lungo la via maestra della città per arrivare a posare a terra nella piazza principale 102 rose: ciascuna rosa avrà attorno al gambo un bigliettino bianco con nome e cognome di uno dei bambini uccisi. La petizione firmata da 1175 cittadini di Prijedor oltre a 242 di altre città, con cui si chiedeva la costruzione di un monumento in loro ricordo, era stata presentata al Comune di Prijedor a novembre dell'anno scorso. Ad oggi le autorità non hanno dato alcuna risposta e il fatto verrà denunciato pubblicamente dai cittadini dell'iniziativa "Jer me se tiče": "Il 31 maggio sarà dunque anche una manifestazione di protesta per il comportamento tenuto finora dalle autorità locali". Nel frattempo l'appello è stato raccolto da tante realtà della società civile bosniaca oltre che di singoli cittadini e cittadine, le quali hanno organizzato nelle proprie città diversi eventi in occasione della Giornata internazionale delle fasce bianche.


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