Alexander Langer: cittadino onorario di Sarajevo

26 febbraio 2021

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Nei giorni scorsi Alexander Langer (1946 -1995) è stato proclamato "post mortem" cittadino onorario di Sarajevo per il suo impegno profuso nella promozione della pace e della riconciliazione in Bosnia Erzegovina.

Alexander Langer

Il riconoscimento più importante della capitale della Bosnia Erzegovina, assegnato da parte del Consiglio Comunale, verrà ufficialmente consegnato durante la giornata della Città di Sarajevo, celebrata annualmente il 6 aprile.

Alexander Langer, fondatore dei Verdi italiani, deputato europeo, pacifista. Fu un uomo impegnato nella ricerca inesausta di un dialogo tra il “nord e il sud del mondo”, tra paesi ricchi e poveri. Fu un uomo di pace in un pianeta dilaniato da guerre. Fu uno dei tanti che negli anni della guerra di dissoluzione della Federazione jugoslava si impegnarono in azioni di solidarietà, accoglienza di profughi e iniziative politiche per fermare il conflitto.

Infatti, la cittadinanza onoraria è stata concessa in riconoscimento dell'alto impegno di Alexander Langer per la pace nella ex Jugoslavia e soprattutto a difesa della città di Sarajevo durante la guerra del 1992-1995. Difensore instancabile dei valori della cittadinanza, della pace e democrazia, Alexander Langer è stata la personalità europea più impegnata per il dialogo e la ragione contro la brutalità della violenza.

Esponente di primo piano del dialogo sul suo territorio, l'Alto Adige/Sud Tirolo e in tutta Europa egli ha dato un contributo fondamentale per la causa dell'inclusione e della creazione di una società dove la diversità sia una ricchezza e non una barriera.

Il suo impegno - come scriveva nel 2010 l'allora direttore di Osservatorio Balcani Mauro Cereghini a 15 anni dalla morte di Langer - ha offerto diversi spunti di lettura e riflessione ancora attuali: "Alexander Langer... aveva alcune caratteristiche che gli permettevano di comprendere meglio di molti altri i turbolenti eventi di inizio anni novanta nei Balcani. Dalle guerre in ex-Jugoslavia alla transizione albanese, fino al riemergere delle tensioni lungo il confine orientale d'Italia, i suoi scritti e discorsi offrivano infatti chiavi di lettura originali e non scontate. Spesso diverse dai ritornelli sull'etnicità, la democrazia liberale o i torti del passato, di cui invece si riempivano al tempo paginate di commenti. La prima caratteristica era il suo essere altoatesino-sudtirolese di lingua tedesca, per di più con padre di origine ebraica. I temi dell'identità, dell'appartenenza, della lingua, delle minoranze sono perciò quelli stessi della sua formazione, in una provincia che dopo l'italianizzazione forzata subita dal fascismo trascorre il dopoguerra in continuo scontro etnico. 'Leggo nella situazione sudtirolese – scriverà più tardi Langer – una quantità di insegnamenti ed esperienze generalizzabili ben oltre un piccolo 'caso' provinciale' ".

D'intesa con l'Ambasciata d'Italia a Sarajevo, la candidatura di Alex Langer è stata proposta da un altro grande promotore della pace ben conosciuto in Italia, il generale Jovan Divjak, fondatore nel 1994 dell’Associazione "L’istruzione costruisce la Bosnia Erzegovina" con sede a Sarajevo, che presiede da oltre 20 anni ed assegna borse di studio ai giovani di tutta la Bosnia Erzegovina.

La decisione della Città di Sarajevo è giunta peraltro nella settimana in cui Alexander Langer avrebbe compiuto 75 anni.


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