I paesi balcanici evacuano i propri cittadini da Tel Aviv

10 ottobre 2023

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A distanza di 24 ore dall’inizio dell’attacco su Israele da parte dei militanti palestinesi di Hamas, i governi dei paesi balcanici si sono mobilitati per il rimpatrio dei propri cittadini che si trovano in Israele.

Il primo volo di evacuazione è atterrato all’aeroporto di Tirana nel tardo pomeriggio di domenica scorsa (9 ottobre), coordinato dal ministero degli Esteri albanese. Il volo charter della compagnia Air Albania, partito da Tel Aviv, aveva a bordo 40 cittadini originari dell’Albania, del Kosovo e della Macedonia del Nord. Tra i passeggeri si trovava anche la figlia del ministro degli Interni del Kosovo, Xhelal Sveçla, studentessa presso un’università israeliana.

Il ministero degli Esteri albanese in un comunicato ha dichiarato di essere in continuo coordinamento con i ministeri omologhi dei paesi della regione per prestare  aiuto a tutti i cittadini che hanno fatto richiesta di rientrare nei loro rispettivi paesi, e che altri voli di rimpatrio sono stati programmati nei prossimi giorni. Mentre l’Ambasciatrice albanese in Israele, Meri Kumbe, in un video diffuso sui canali social ha assicurato che l’incolumità dei cittadini albanesi ha la massima priorità, lo stesso vale anche per i cittadini del Kosovo, Montenegro e Macedonia del Nord.  

Nella tarda serata di lunedì (9 ottobre) è atterrato all’aeroporto di Belgrado un volo con 132 cittadini serbi a bordo, mentre un altro volo è atterrato a Podgorica nella mattinata di martedì con 101 passeggeri originari da quasi tutti i paesi della regione. Il ministero degli Esteri del Montenegro ha confermato di essere stato contattato da 60 cittadini montenegrini che si trovano in Israele, di cui 48 hanno espresso il desiderio di essere rimpatriati.

I media belgradesi riportano che un cittadino di nazionalità serba è rimasto ferito negli scontri armati. 

Al momento non ci sono stime sul numero complessivo dei cittadini della regione che si trovano in Israele per motivi di turismo, studio o lavoro. In un’intervista per i media albanesi Felicita Jakoel , presidente dell’Associazione di amicizia Albania-Israele, ha dichiarato  che si stimano circa 500 albanesi residenti in Israele, e per ora non sono stati segnalati casi in situazioni di pericolo.

Per contro, diverse decine di cittadini israeliani che si trovano nei paesi balcanici si stanno organizzando per rientrare in Israele. La Sinagoga di Tirana è stata convertita nelle ultime ore in un luogo di ritrovo per i riservisti israeliani, 100 dei quali sono già partiti per Tel Aviv. 

In un’intervista il Rabbino capo dell’Albania, Yoel Kaplin ha confermato che sono circa 450 i riservisti israeliani che sono prossimi a partire per Israele con voli diretti e/o via gli aeroporti di Atene e Podgorica.


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