Commissione europea: una proposta su un nuovo processo di allargamento

5 febbraio 2020

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La Commissione europea ha rilasciato oggi in un comunicato stampa una proposta di modifica alle procedure relative al processo di allargamento europeo. La decisione è stata presa - secondo quanto aveva in passato già sottolineato la portavoce della Commissione europea Ana Pisonero - per rendere i negoziati più dinamici, affidabili e chiari senza tuttavia modificare l'impostazione di base del processo, regolata dai trattati.

Le modifiche sono inoltre considerate necessarie dalla Commissione per far sì che venga prestata maggiore attenzione ai "fondamenti", ovvero a quegli elementi imprescindibili nel processo di avvicinamento alle istituzioni europee, primi tra tutti lo stato di diritto e il funzionamento delle istituzioni democratiche.

Infine, la decisione è stata presa per rispondere alle preoccupazioni di alcuni paesi membri, che negli ultimi mesi hanno espresso forti riserve sull'allargamento dell'UE ai Balcani occidentali. Lo scorso ottobre Parigi aveva posto ad esempio il veto all'avvio dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e con l'Albania, in quest'ultimo caso con il sostegno di Olanda e Danimarca.

La proposta presentata dalla Commissione europea, per la quale si attende ora il sostegno da parte degli stati membri, prevede da un lato vantaggi maggiori per i paesi che in fase negoziale rispettano i requisiti previsti, dall'altro sanzioni più dure per coloro che non procedono o procedono a rilento sulla strada delle riforme. Tra gli incentivi rientreranno l'aumento degli investimenti UE e l'accelerazione del processo di integrazione nei settori in cui sono state varate riforme. Ritardi nelle stesse potrebbero invece condurre alla sospensione dei negoziati e alla riapertura di capitoli che erano già stati chiusi, suggerendo con ciò che i processi negoziali che verranno avviati d'ora in avanti potranno essere reversibili.

Un altro aspetto da sottolineare della proposta è la riorganizzazione del processo negoziale. La Commissione propone di raggruppare in sei blocchi (cluster) tematici i trentacinque capitoli dell'acquis: in questo modo, i negoziati si svolgeranno relativamente ai cluster piuttosto che ai singoli capitoli, conferendo maggiore dinamicità al processo.

Anticipando la proposta della Commissione europea, sette think tanks e organizzazioni della società civile serbi hanno pubblicato un documento congiunto, dal titolo "Integrating the Western Balkans: Completing Future Europe ", contenente raccomandazioni per le modifiche che andrebbero apportate al sistema di allargamento. Tra gli elementi evidenziati dal gruppo e non presenti nella proposta della Commissione europea vi è la richiesta che venga introdotto un sistema di voto a maggioranza qualificata nel Consiglio dell'Unione europea per gli aspetti procedurali relativi all'allargamento e che l'UE si impegni maggiormente nella risoluzione delle dispute bilaterali nella regione, uno dei principali ostacoli all'integrazione dell'area.


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