Azerbaijan: le 'bağ evi' di Absheron

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27 marzo 2018

Servivano per fuggire dai caldi giorni estivi di Baku, quando l’alta umidità e i forti venti coprono la pelle di uno strato umido e ruvido. Le bağ evi, nella penisola di Absheron, Mar Caspio, sono l’equivalente delle dacie russe. Un fotoracconto di Sheyda Allahverdiyeva

(Originariamente pubblicato da Chai Khana )

I villaggi della penisola di Absheron nacquero secoli fa attorno alle torri costruite per allertare la popolazione da attacchi provenienti dal mare. La pratica di costruirvi anche residenze estive prese il via alla fine del 19mo secolo quando i primi petrolieri milionari azeri – tra cui Zeynalabdin Taghiyev, Murtuza Mukhtarov e Shamsi Asadullayev – vi costruirono lussuose ville dal grande giardino. Queste ville, ora in gran parte distrutte, cambiarono il paesaggio prima caratterizzato da dimore modeste.

Dopo che l’Azerbaijan divenne parte dell’Unione sovietica nel 1922, il governo iniziò a prestare terreni sulla penisola a cittadini azeri che si erano distinti nel campo delle arti, delle scienze o dell’industria. Bağ Evi molto semplici, case basse con verande, iniziarono a definire il paesaggio. Dati i venti molto forti il tetto veniva tenuto il più piatto possibile e ricoperto di materiali pesanti per evitare volasse via. Anche le poche piscine venivano costruite staccate dal terreno per evitare venissero insabbiate.

Essendo utilizzate solo in estate non avevano riscaldamento e a volte nessun impianto elettrico. Vi si conduceva una vita essenziale. In estate era frequente dormire all’aperto e quindi per questo venivano costruite ampie verande.

Nonostante la nostalgia di alcuni, il tempo delle bağ evi potrebbe essere finito per sempre ad Absheron. Con lo sviluppo economico la classe media di Baku viaggia sempre di più verso l’estero o verso altre mete in Azerbaijan dove vi sono parcogiochi, cinema, ipermercati, connessione internet.