Alla vigilia dell'inizio dei negoziati sull'Accordo di Stabilizzazione ed Associazione i funzionari UE si fanno sentire. "Attenti a non vanificare gli sforzi sottovalutando il problema di corruzione e criminalità organizzata".

19/11/2002 -  Anonymous User

I colloqui con l' Unione europea sugli Accordi di Stabilizzazione ed Associazione porteranno alla nomina, entro gennaio, del primo team di esperti. Lo ha reso noto il Ministro per l'integrazione Sokol Nako il 14 novembre scorso.
Intanto alcuni funzionari dell'Unione europea hanno fatto sapere che l'Albania dovrebbe fare molto di più soprattutto per quanto riguarda la lotta al crimine organizzato, alla corruzione ed al trafficking."Senza effettivi miglioramenti in questo campo si rischia di disperdere anche gli sforzi, seppur di successo, in altri ambiti e quindi allontanare l'entrata nell'UE dell'Albania" ha affermato Reinhard Priebe, responsabile all'interno della Commissione per l'ovest dei Balcani.
I Ministri degli esteri UE hanno concordato lo scorso mese di avviare il dialogo con Tirana per quanto riguarda il cosiddetto Accordo di Stabilizzazione ed Associazione, considerato un primo passo per l'accesso nell'Unione.
Priebe, in una conferenza stampa tenuta al termine di una visita di due giorni in Albania, mirata ad avviare proprio i negoziati sull'Accordo, ha chiarito come sia ancora presto per prevedere quanto questi negoziati dureranno ma ha fatto notare che l'Unione europea non ha fretta. "Certamente non saranno brevi e dureranno quanto necessario".
Questo contraddice in parte le affermazioni del Primo ministro Fatos Nano che si era dichiarato sicuro che entro la fine del suo mandato, previsto se non interverranno intoppi nel 2005, l' Accordo di Stabilizzazione ed Associazione sarà sicuramente firmato.
"Il nuovo clima costruttivo tra i vari soggetti politici del Paese ha pavimentato la strada per la riapertura dei negoziati" ha dichiarato Carsten Gronbech-Jensen, danese, attualmente alla Presidenza dell'UE. Nel settembre scorso l'Unione europea aveva sottoscritto con l'Albania un programma di assistenza per la durata di tre anni mettendo a disposizione 144 milioni di euro per promuovere la democrazia e la stabilità supportando il sistema giudiziario e la pubblica amministrazione del Paese.


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