Redazione 29 febbraio 2024
Pawel Adamowicz Award all'ADL a Zavidovići © foto ALDA

Nel quinto anniversario dell’assassinio del sindaco di Danzica, l'associazione "ADL a Zavidovići", nata durante la guerra in Bosnia Erzegovina, è stata insignita del "Pawel Adamowicz Award" per il suo lavoro a sostegno della dignità di persone vittime di conflitti o persecuzioni

Fonte: Ambasciata della democrazia locale a Zavidovići

Nel quinto anniversario dell’assassinio dello storico Sindaco di Danzica, la nostra Associazione è stata insignita del "Pawel Adamowicz Award “ per il lavoro nel ripristino della dignità economica e dell’autonomia sociale per migliaia di persone vittime di conflitti o persecuzioni in tutto il mondo”.

La cerimonia di consegna del premio, ideato per promuovere l’eredità del sindaco Pawel Adamowicz, è avvenuta nella cornice dell’European Solidarity Center di Danzica lo scorso 17 gennaio e sarà presentato al decimo vertice europeo delle Regioni e delle Città che si terrà a Mons (Belgio) il 18-19 marzo 2024.

Assegnato per la terza volta nella giornata dello scorso sabato 13 gennaio, il premio è stato istituito dal Comitato europeo delle regioni in collaborazione con la città di Danzica e la Rete internazionale delle città di rifugio (ICORN). Il riconoscimento viene assegnato ai leader locali — in politica o nella società civile — che lottano contro l’intolleranza, la radicalizzazione, l’incitamento all’odio e la xenofobia. Riconosce il lavoro di tutti i rappresentanti eletti, funzionari, organizzazioni e cittadini comuni che, nonostante i rischi, cercano di far funzionare la democrazia a livello locale, sostenendo comunità migliori e più aperte.
Nell’ambito della cooperazione interistituzionale per promuovere il Pawel Adamowicz Award, quest’anno per la prima volta anche i deputati del Parlamento europeo hanno avuto la possibilità di nominare i candidati per il premio.

Come si legge nel comunicato del Comitato europeo delle regioni il premio “è stato assegnato all’ Associazione per l’Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovići (ADL) per l’assistenza nel corso della sua storia a migliaia di rifugiati e anche in riconoscimento del suo contributo alla promozione della democrazia locale, della non discriminazione, del discorso non violento e dell’integrazione. L’associazione, creata durante la guerra in Bosnia Erzegovina , è un esempio di come la determinazione a difendere i diritti umani debba coinvolgere la società civile, le autorità locali e internazionali e tutti i cittadini. È stata fondata per onorare e costruire l’eredità di 3 pacifisti bresciani che sono stati rapiti e uccisi nel 1993 mentre portavano aiuti umanitari a Zavidovići in Bosnia Erzegovina. Attraverso i suoi sforzi per promuovere l’accettazione e l’inclusione dell’”Altro”, chiunque siano e da qualsiasi paese provengano, l’ADL investe nello sviluppo di una comunità resiliente, accogliente e inclusiva.”

Durante la premiazione Maddalena Alberti, direttrice dell’associazione ADL a Zavidovići, ha pronunciato queste parole:

Foto ©​ ADL Zavidovići

Rappresento oggi con profonda riconoscenza e senso di responsabilità l’Associazione ADL a Zavidovići. A suo nome intendo ringraziarvi: è per noi un grande onore ricevere il Pawel Adamowicz Award.

Questo riconoscimento ci impone di dare continuità all’eredità di Pawel Adamowicz – un’eredità che riassume i valori dei diritti umani e della democrazia. Dall’eguaglianza alla libertà; dal rispetto e dalla tolleranza all’aiuto reciproco e soprattutto alla solidarietà. Questi valori non devono e non dovrebbero fungere solo come figure retoriche nelle questioni politiche quotidiane, ma devono essere valorizzati attraverso azioni e politiche concrete.

Viviamo in tempi di incertezza in cui i nostri valori fondamentali vengono messi in discussione. La posta in gioco è alta e le decisioni ulteriormente improcrastinabili. 

Viviamo in una fase di “policrisi”. Un quarto della popolazione umana è coinvolto in 55 guerre e conflitti nel mondo, inclusa l’Europa, in Ucraina. Cresce la sfiducia nelle democrazie mentre una nuova ondata di politiche isolazioniste aleggia sull’Europa. Sembra una situazione disperata, ma dobbiamo trovare il coraggio, ispirandoci a quel coraggio espresso in passato da chi ha già affrontato grandi avversità. Lo stesso coraggio che donne e uomini hanno trovato proprio qui a Danzica, negli anni ’80, quando insorsero per i propri diritti e le proprie libertà.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale, l’Europa sembrava aver finalmente trovato la pace. Furono istituite nuove autorità tra i paesi che prima si combattevano. L’idea era semplice: le guerre dovevano essere sostituite con il dialogo, la cooperazione ed il mutuo aiuto.

Ma negli anni ’90 un nuovo fantasma fece la sua comparsa in Europa con la guerra in Jugoslavia. Un nuovo conflitto. Gli scenari di distruzione, uccisioni e segregazioni tornarono sul palcoscenico europeo.

In una situazione così disperata, un gruppo spontaneo di persone trovò la forza ed il coraggio per organizzarsi e fornire sostegno e solidarietà alle persone coinvolte nella guerra in Bosnia ed Erzegovina. Così nacque l’Associazione ADL a Zavidovici, quando un gruppo pacifisti bresciani si recò in Bosnia ed Erzegovina allo scopo di portare aiuto umanitario. Ma cinque di loro furono catturati, e tre vennero uccisi.

Nel 1993, lo Standing Conference (ora Congresso) of Local and Regional Autorithies of Europe adottò la risoluzione 251 che supportò la creazione della “Embassy of Local Democracy”. Tre anni dopo, nel 1996, la Local Democracy Embassy (LDA) fu istituita nella città di Zavidoviçi in Bosnia Erzegovina e fin dalla sua istituzione l’ADL a Zavidovići è stata membro di ALDA (the European Association of Local Democracy) che ha svolto un’attività di promozione della democrazia locale in Europa.

Da più di vent’anni ADL a Zavidovici si trova in prima linea nel sostegno a richiedenti asilo e rifugiati, con un’attività di cooperazione a livello locale, nazionale e internazionale per rispondere alle molteplici emergenze, come quella recente legata ai rifugiati in arrivo dall’Ucraina.

A livello locale, assieme al Comune di Roncadelle e di altre municipalità, stiamo attualmente coprogettando e coordinando servizi e reti legati alla tematica dell’antidiscriminazione. Dal 2022 abbiamo istituito un centro per vittime di violenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale ed identità di genere.

E se a livello internazionale continuiamo le attività di promozione della democrazia locale nella città di Zavidoviçi, al contempo stiamo cercando di espandere la nostra partnership attraverso progetti innovativi come EPIC, in cui il Comune di Danzica si è rivelato uno dei partner più funzionali. Assieme al Comune di Danzica condividiamo anche la partnership all’interno di ALDA supportando la LDA Mariupol ed i suoi cittadini in questi tempi difficili.

Ma, ancora una volta, viviamo afflitti dalla minaccia della guerra in Europa.

Una minaccia che si infiltra nelle politiche nazionali che danno priorità ai muri, alle barriere e alla messa in sicurezza delle frontiere. Stiamo costruendo una “Fortezza Europa” invece che un Europa aperta, la cui identità si trova nell’universalità dei diritti umani e nella creatività della democrazia. Non dovremmo dimenticare il passato. Come dice il proverbio: “La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”. Quando la tragedia si materializza è sempre troppo tardi. Dobbiamo farci trovare pronti ed essere un passo avanti.

In questi tempi non basta essere coraggiosi, ma resilienti e perseveranti. I risultati non giungono immediatamente, ma il cambiamento è il risultato di un impegno costante e a lungo termine. Cambiamenti strutturali richiedono sforzi strutturali, lenti nella loro attuazione ma durevoli nel tempo. Come la storia ci insegna, il coraggio è una virtù caratterizzata dalla “perseveranza nell’ambito dell’impossibilità”.

Facciamo in modo che l’impossibile diventi possibile.

Pawel Adamowicz

Pawel Adamowicz è stato accoltellato il 13 gennaio 2019 mentre parlava ad un evento di beneficenza. Il suo omicidio è stato preceduto da un aumento dell’incitamento all’odio diretto contro di lui. Le sue ultime parole, pronunciate poco prima di essere attaccato, furono: “Danzica è generosa, Danzica condivide il suo bene, Danzica vuole essere una città solidale. Questo è un momento meraviglioso per condividere il bene. Sei amato. Danzica è la città più meravigliosa del mondo.” 

Adamowicz si è impegnato a promuovere i valori fondamentali dell’UE ed è stato un membro attivo del Comitato europeo delle regioni. Il Premio europeo che porta il suo nome è stato istituito a partire dal 2021.