13 ottobre 2023
Roberto Saviano. Foto: PEN International

OBCT si unisce alle organizzazioni internazionali per la libertà dei media, la libertà di espressione e dei giornalisti nell'esprimere shock per la condanna penale dello scrittore italiano

Le sottoscritte organizzazioni internazionali per la libertà dei media, la libertà di espressione e dei giornalisti esprimono shock per la condanna penale dello scrittore e giornalista Roberto Saviano, in un caso intentato dall’attuale Primo ministro italiano Giorgia Meloni, ed esprimono allo scrittore piena solidarietà.

Il 12 ottobre 2023, il Tribunale penale di Roma ha condannato Saviano per reato di diffamazione. Il caso è stato avviato da Meloni nel novembre 2021, prima di assumere l’attuale ruolo di Primo ministro. Il procedimento  accusa Saviano di diffamazione aggravata per i suoi commenti critici nei confronti della persistente posizione anti-migranti di Meloni, espressi nel corso della trasmissione televisiva Piazza Pulita. Le osservazioni di Saviano sono arrivate dopo che Piazza Pulita ha coperto la tragica morte di un bambino di sei mesi originario della Guinea, uno dei migranti annegati nel Mediterraneo quando le autorità italiane hanno ritardato i loro sforzi di salvataggio.

Il pubblico ministero aveva chiesto una multa di 10.000 Euro per l'accusa penale, mentre il suo omologo civile aveva chiesto ulteriori 75.000 Euro di risarcimento danni. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti, citando la motivazione morale che ha spinto Roberto Saviano a formulare la sua critica. Il tribunale penale ha condannato lo scrittore al pagamento di una multa di 1.000 Euro e 2.600 Euro di spese legali; un ulteriore risarcimento per le pretese civili del querelante sarà determinato da un tribunale civile. Il testo definitivo della decisione con le motivazioni del giudice sarà pubblicato entro 90 giorni.

Riteniamo che la condanna penale di Roberto Saviano costituisca un esempio pericoloso che potrebbe facilitare ulteriormente i tentativi di mettere a tacere i commenti critici su funzionari pubblici e leader politici, con gravi conseguenze non solo per Roberto Saviano, ma anche per la libertà di stampa in Italia in generale. Le leggi sulla diffamazione utilizzate per mettere a tacere le critiche hanno un effetto dissuasivo sulla società nel suo complesso e possono portare all’autocensura tra scrittori, giornalisti, attivisti e difensori dei diritti umani e il pubblico in generale.

Il diritto alla libertà di espressione comprende il diritto di esprimere opinioni e idee che possono essere considerate offensive, scioccanti o inquietanti. La CEDU  ha chiarito che i personaggi pubblici, soprattutto quelli che ricoprono ruoli politici, dovrebbero tollerare un livello più elevato di critica e controllo a causa della loro posizione di rilievo nella società. L’azione penale volta a reprimere le critiche contro i funzionari pubblici costituisce una violazione del diritto alla libertà di espressione tutelato dall'Articolo 10  della Convenzione europea sui diritti dell’uomo (CEDU).

Le nostre organizzazioni hanno osservato come i funzionari pubblici utilizzino sempre più azioni legali per diffamazione per prendere di mira giornalisti e scrittori che riferiscono su questioni di interesse pubblico. Sottolineiamo la necessità di garantire un ambiente di lavoro favorevole ai giornalisti in Italia per consentire loro di riferire su argomenti cruciali di interesse pubblico e di porre domande stimolanti senza il timore di affrontare minacce legali. In una società democratica non è possibile ricorrere ad una causa penale per diffamazione per mettere a tacere le voci critiche. Ribadiamo ancora una volta l’urgente necessità che il Parlamento riformi in modo completo le obsolete leggi sulla diffamazione  in Italia e le allinei agli standard internazionali sulla libertà di espressione.

Poiché l’avvocato di Saviano ha annunciato che la decisione del tribunale sarà impugnata, continueremo a monitorare il procedimento legale del tribunale di Roma e saremo forti a sostegno dello scrittore e giornalista italiano.

 

Firmato:

ARTICLE 19 Europe

Articolo 21

Blueprint for Free Speech

Civil Liberties Union for Europe

Coalition For Women In Journalism

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

European Federation of Journalists (EFJ)

Frente Cívica, Portugal

Free Press Unlimited (FPU)

Fondazione Libera Informazione

Index on Censorship

International Press Institute (IPI)

Meglio Legale

OBC Transeuropa

The Daphne Caruana Galizia Foundation

The Good lobby Italia

South East Europe Media Organisation (SEEMO)

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.