31 maggio 2022
Screenshot da EFJ

La dodicesima vittima tra gli operatori dei media è il cameraman Frédéric Leclerc-Imhoff, colpito a morte da una scheggia ieri in Ucraina, mentre seguiva l'evacuazione dei civili da Severodonetsk e Lugansk. Lavorava come freelance per la televisione francese BFM TV, aveva 32 anni

Fonte: EFJ - Europea Federation of Journalists

Lavorava come freelance per la televisione francese BFM TV, aveva 32 anni. Il 30 maggio è morto Frédéric Leclerc-Imhoff mentre seguiva l'evacuazione dei civili da Severodonetsk e Lugansk in Ucraina. Il giornalista Maxime Brancht ha riportato leggere ferite mentre è rimasto illeso il corrispondente locale Oksana Leuta.

Nell'esprimere le condoglianze alla famiglia, la Federazione Europea dei Giornalisti sottolinea come l'impunità non debba essere accettata neppure in tempo di guerra. "Il crimine non può restare impunito - ha detto il segretario generale Ricardo Gutiérrez - Rendiamo omaggio a tutti i giornalisti che hanno messo a rischio la propria vita dall'inizio del conflitto e li ringraziamo per quello che fanno per tenere informati i cittadini di tutto il mondo".

I colleghi della tv BFM hanno subito dichiarato: "Il dolore è immenso. Frédéric era un giornalista coraggioso e discreto. Abbiamo perso un collega e un amico. I nostri pensieri sono con la sua famiglia, con i suoi amici, e con Maxime Brancht che era con lui e con cui abbiamo già parlato".

Leclerc-Imhoff è il 12esimo operatore dei media ucciso da quando l'Ucraina è stata invasa dalla Russia.

Il presidente del sindacato dei giornalisti ucraini (NUJU) Sergiy Tomilenko ha detto: “Oggi decine di giornalisti ucraini e internazionali sono al fronte. Rischiano la vita ogni istante per poter raccontare al mondo la verità su questa guerra ingiusta. I giornalisti sono importanti! Chiediamo un tribunale speciale che metta la Russia alla sbarra per i crimini contro i civili e contro i giornalisti".

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.