Tirana punta a concludere il processo di adesione all'UE entro il 2027, ma questo obiettivo "manca di una giustificazione solida e basata su dati concreti”, in particolare sulle riforme legate allo Stato di diritto. Intervista a Daniel Prroni dell'Institute for Democracy and Mediation di Tirana
Tavola rotonda con: Massimo Moratti, corrispondente OBCT/CCI, Davide Denti, European Commission, DG ENEST, Aida Kapetanović, Research Fellow RECAS Università di Rijeka (CAS SEE) e Belgrado (IFDT), Sophie Gueudet, Scuola Superiore Sant'Anna
Modera: Jens Woelk, Scuola di Studi Internazionali, Università di Trento
In un contesto geopolitico sempre più complesso, alcuni paesi ai confini dell'Unione Europea aspirano a diventarne membri, mentre in altri domina lo scetticismo sulle reali possibilità di adesione. L’Ucraina, la Moldova, la Georgia e i Balcani occidentali affrontano sfide uniche nel loro percorso verso l’UE, tra difficoltà interne, pressioni esterne e società civili che spingono per il cambiamento.
L'allargamento dell'area Schengen a Romania e Bulgaria rende più semplice per i lavoratori asiatici che risiedono in quei Paesi trasferirsi altrove nell'UE, dove le condizioni di lavoro sono migliori. Rischia così di aggravarsi la carenza di manodopera
Yerevan si appresta a intraprendere la strada della candidatura formale, ma deve affrontare grosse sfide sul piano economico, politico e di sicurezza. Intervista all’ambasciatore Tigran Balayan, capo della missione dell'Armenia presso l'Unione europea
Presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea nel primo semestre del 2025, il governo polacco vuole dare una decisa spinta in avanti ai negoziati di adesione, soprattutto per quanto riguarda l’Ucraina. Rimane però un percorso a ostacoli
A 18 anni dall’entrata nell’Unione Europea, dal 1 gennaio 2025 i cittadini romeni possono finalmente circolare liberamente nello spazio Schengen. Un momento atteso che porterà alla fine delle code in frontiera, nuove opportunità economiche ma anche non poche sfide
Iniziato negli anni '90, il processo di avvicinamento e potenziale inclusione della Georgia all'Unione europea ha subito pesanti battute d'arresto soprattutto dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, per arrivare oggi ad un vero stallo dopo le elezioni di ottobre 2024
La commissaria UE Kos ha anticipato al Parlamento europeo l'obiettivo di convocare fino a dieci conferenze intergovernative, e l'apertura dei primi capitoli negoziali con Ucraina e Moldova. Resta imprescindibile il sostegno dei Paesi membri, che dovranno esprimere un consenso unanime
Cooperazione economica regionale nei Balcani occidentali, sblocco del CEFTA, impatto delle barriere non tariffarie, riconoscimento dei titoli di studio e promozione di pratiche commerciali sostenibili: ne parliamo con Sokol Zeneli, Direttore programmi presso Re-ACT Lab
L'ex diplomatica slovena Marta Kos guiderà le relazioni tra la Commissione europea e i Paesi che hanno chiesto di aderire all'UE. Uno sguardo alle priorità politiche dichiarate e alle prime reazioni da Bruxelles e dai Balcani occidentali
Presentati i documenti annuali della Commissione europea che definiscono il percorso di adesione dei Paesi candidati. Bene Montenegro, Albania, Ucraina, Moldova e Bosnia Erzegovina, stallo per Macedonia del Nord, Kosovo e (come sempre) Turchia. Serbia in difficoltà, crolla la Georgia
Il capitolo 22 sulla politica di coesione è uno dei più complessi che la Serbia deve negoziare per l'adesione all'UE. In questa intervista, Dragana Đurica fornisce approfondimenti chiave sul ruolo critico della società civile, l'importanza dello sviluppo regionale e le sfide e le opportunità che ci attendono
"Non vi è alcuna sincera volontà da parte dell’UE di accettare i Balcani occidentali al suo interno", così Dušan Reljić, analista politico ed esperto di Balcani. Quello di cui i Balcani occidentali hanno davvero bisogno, secondo l'analista, è un forte sostegno finanziario di Bruxelles
Tutte le istituzioni Ue lanciano l'allarme per il futuro europeo di Tbilisi in vista delle elezioni parlamentari del 26 ottobre. Le “azioni preoccupanti” della campagna elettorale di Sogno Georgiano portano al rischio di un blocco definitivo del percorso di adesione
Il membro ungherese della Commissione Europea non è stato confermato da Ursula von der Leyen alla politica di allargamento Ue. Paga così anni di ambiguità sulla sua indipendenza dal governo di Budapest, polemiche e scontri istituzionali a Bruxelles
Gli ambasciatori Ue hanno dato il via libera all'apertura dei primi capitoli negoziali con Tirana, di fatto uscendo dalla “logica a pacchetto” che la lega a Skopje. La Macedonia del nord rimane bloccata su riforme costituzionali e nuovo scontro identitario con Grecia e Bulgaria
Negli ultimi decenni l’UE ha fatto notevoli sforzi per stimolare la cooperazione regionale nei Balcani, ma i risultati sono discutibili. Quali sono le ragioni di un progresso così lento e a che punto è la Bosnia Erzegovina? Ne abbiamo parlato con Adnan Ćerimagić, analista di ESI
Si è chiusa venerdì a Novi Sad la seconda edizione dell'EU-Balkan Youth Forum. 30 giovani provenienti dall'UE e dai Balcani occidentali hanno presentato alle autorità presenti le proprie raccomandazioni su temi centrali come l'integrazione regionale e la protezione ambientale
Riforme, integrità del sistema giudiziario, corruzione: l'ultimo report della Commissione europea sui progressi della Macedonia del nord in vista della futura adesione all'UE è probabilmente il peggiore degli ultimi anni. Per Bruxelles, Skopje deve passare dalle parole ai fatti
Quasi quattro quinti dei cittadini montenegrini, il 78,5%, sono favorevoli all'adesione del Montenegro all'Unione europea, secondo un sondaggio condotto a novembre dall'agenzia De Facto per conto della delegazione dell'Unione europea.
L’ultimo rapporto della Commissione europea sul Montenegro fornisce un quadro preoccupante: gli interessi dei partiti continuano a prevalere sul processo di integrazione europea, e il sistema politico non sembra in grado di rispondere alle sfide che quest'ultimo pone
Nella relazione annuale sullo stato di avanzamento dell'integrazione europea dei paesi candidati presentato lo scorso 8 novembre dalla Commissione europea, la Bosnia Erzegovina ha compiuto qualche progresso ma non abbastanza per poter avviare i negoziati di adesione
Rafforzare le strutture dell'Unione europea, per riprendere il processo di allargamento promesso vent'anni fa ai paesi dei Balcani occidentali. La Germania prova a rilanciare, ma l'UE deve fare i conti con un clima di frustrazione e rassegnazione preoccupante
Secondo i sondaggi l'opinione pubblica georgiana sostiene l'UE e il percorso di integrazione della Georgia con l'81% di consensi. Tuttavia, le aspirazioni del popolo georgiano collidono con la percezione che il governo non stia facendo abbastanza se non nulla per garantire l'adesione all'UE
Il 3 e il 4 aprile l’Istituto Affari Internazionali e OBC Transeuropa hanno accolto la proposta del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di organizzare un incontro fra rappresentanti dei governi dei Balcani occidentali, delle istituzioni e delle società civili. A margine della conferenza, la redazione di AffarInternazionali ha intervistato Luisa Chiodi, direttrice dell’Osservatorio Balcani Caucaso e Transeuropa, sul futuro dell’integrazione dei Balcani occidentali nell’Unione europea
Lo scorso 15 dicembre il Consiglio europeo ha finalmente deciso di accogliere le raccomandazioni della Commissione europea e di concedere lo status di paese candidato alla Bosnia Erzegovina. Decisione che, secondo molti analisti, non comporterà grandi cambiamenti né vantaggi per i cittadini e l’economia della BiH. La strada verso l’UE è ancora tutta in salita
Era una decisione attesa ma non scontata. I ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno dato il loro via libera alla concessione dello status di candidato alla Bosnia Erzegovina. Un gesto molto politico nei confronti dei Balcani occidentali, nel contesto della guerra in Ucraina.