Tblisi-Ucraina: la solidarietà in azione

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5 dicembre 2013

Nei giorni scorsi anche a Tbilisi, capitale della Georgia, la gente è scesa in piazza in solidarietà con i manifestanti ucraini. Onnik Krikorian, fotografo e corrispondente di Osservatorio Balcani e Caucaso, era tra loro. Il fotoracconto

Cresce la preoccupazione che la Russia utilizzi il suo potere economico, e i suoi muscoli politici, per forzare i paesi che considera essere sotto la sua influenza a prendere parte all'Unione doganale degli stati ex sovietici. La conferma verrebbe dalla recente decisione del presidente dell'Ucraina, Viktor Yanukovych, di non sottoscrivere l'Accordo di associazione con l'Unione europea.

In Armenia, secondo alcuni il paese più filo-russo degli ex paesi satelliti di Mosca, centinaia di manifestanti sono scesi in piazza lo scorso 2 dicembre in occasione di una visita ufficiale nel paese del presidente russo Vladimir Putin. I manifestanti erano convinti che in gioco non vi sia solo la futura integrazione dell'Armenia nell'Ue, ma il poco di indipendenza rimasta al paese.

Nella vicina Georgia la situazione è leggermente diversa. Tbilisi, al recente summit di Vilnius, ha avviato le procedure per la firma di un Accordo di associazione con Bruxelles, diversamente da Armenia e Ucraina. Nonostante questo, decine di persone si sono riunite per giorni davanti all'ex sede del parlamento: più che per protesta lo hanno fatto in segno di solidarietà con i manifestanti in Ucraina.

L'azione è stata organizzata da Otar Karalashvili, un designer 49novenne che, la settimana prima, si era incontrato con un gruppo di artisti e curatori di mostre ucraini, in visita in Georgia la settimana precedente. “Tentavano disperatamente di mettersi in contatto con I loro amici a casa, ma tutte le comunicazioni erano interrotte e le notizie che riuscivano ad ottenere svelavano che loro amici erano stati picchiati dalla polizia, alcuni arrestati e altri non si sapeva che fine avessero fatto”, ha spiegato Karalashvili ad Osservatorio. “Era terribile stare a vedere I loro visi tristi e pallidi, che avevo visto così felici solo qualche ora prima”.

Karalashvili ha allora organizzato grazie a Facebook dei sit-in giornalieri. Sono state invitate più di 16.000 persone. Nei fatti la partecipazione è stata molto più bassa, anche se tra i partecipanti vi erano persone molto particolari. Tra queste Ivanna Melay, cantante ucraina e presentatrice TV e due parlamentari polacchi.

"Ho preso parte alle proteste per una ragione molto semplice", ha dichiarato uno dei manifestanti, il ventottenne Giorgi Tabagari. “Volevo esprimere in qualche modo il mio sostegno al popolo ucraino. L'Ucraina e la Georgia si trovano ad affrontare la stessa minaccia, e molti sono qui perché non desiderano simili sviluppi in Georgia".

"Staremo al fianco degli ucraini tanto quanto sarà necessario, dipenderà da come si sviluppano gli eventi", afferma Karalashvili. “E' importante che non si sentano abbandonati. Stanno affrontando una forza oscura che rischia di annientare ogni speranza per la costruzione di una vita libera, gioiosa e decente".