La Georgia verso l'UE

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19 dicembre 2023

Lo scorso 14 dicembre la Georgia ha ottenuto lo status di paese candidato all'UE. Nella capitale georgiana si è festeggiato: sul palco nella piazza centrale di Tbilisi c'erano le massime autorità del governo del Sogno georgiano. Immagini e testi di Onnik James Krikorian

La presidente Salome Zourabichvili, in aperto conflitto col governo, non è stata però invitata. Zourabichvili, che a differenza del governo da tempo si spende per una maggiore integrazione europea della Georgia, ha camminato tra la folla esultante: in molti le hanno chiesto di fare un selfie.

 

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Venerdì 15 dicembre, migliaia di georgiani si sono riuniti in Piazza della Libertà a Tbilisi in seguito alla decisione dell’Unione europea di concedere al paese lo status di candidato all’adesione. Un sogno a lungo coltivato dai georgiani, realizzatosi per Ucraina e Moldova nel giugno 2022. La mossa è arrivata con l'intensificarsi della rivalità geopolitica in seguito all’invasione russa dell’Ucraina alla fine di febbraio dello stesso anno. Se inizialmente la prospettiva di adesione era stata offerta anche alla Georgia, Tbilisi è stata poi scavalcata e ha avuto due scadenze per compiere progressi su questioni chiave. Al momento della scadenza finale di novembre, lo aveva fatto solo su tre dei dodici punti chiave di preoccupazione.
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Tuttavia, dopo anni di polarizzazione politica e con l’opposizione che sosteneva che il governo non fosse serio nelle sue aspirazioni europee, la scorsa settimana alla Georgia è stato finalmente concesso il tanto atteso status di paese candidato all’adesione, mentre a Ucraina e Moldova è stata offerta l’opportunità di avviare negoziati di adesione. Sebbene alcuni analisti ritengano che la decisione sia prematura per tutti e tre i paesi, a fronte della nuova rivalità geopolitica nella regione del Mar Nero, ne riconoscono comunque la natura importante e altamente simbolica. I prossimi passi, tuttavia, potrebbero rivelarsi i più difficili e richiedere anni o addirittura decenni.
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Venerdì il primo ministro georgiano Irakli Garibashvili si è rivolto per primo alla folla. "Questa vittoria è vostra, appartiene al nostro popolo georgiano indomito, ininterrotto, orgoglioso e amante della libertà", ha detto. “Il governo e il popolo, mano nella mano, si sono giustamente guadagnati lo status [di paese candidato all’UE]. Questa vittoria è meritata. [Il governo] ha lottato per conto del popolo georgiano, per il nostro Paese e i suoi cittadini, e insieme abbiamo ottenuto questo trionfo”, ha affermato Garibashvili.
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In un evento che celebrava sia la decisione dell’Unione europea che il governo georgiano, un’altra figura di spicco è stata Irakli Kobakhidze, leader del partito di governo Sogno georgiano. Ad agosto aveva promesso che il Paese avrebbe aderito pienamente all’Unione europea entro il 2030. Sebbene 9 questioni su 12 rimangano in sospeso prima che il Paese possa avviare i negoziati di adesione, il governo afferma di aver soddisfatto 130 requisiti legislativi sui 200 necessari.
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Anche un altro alto funzionario del Sogno georgiano, il sindaco di Tbilisi Kaka Kaladze, ha celebrato la decisione. "Con questa decisione storica, i nostri partner europei ci hanno detto che la Georgia è una parte dell'Europa che merita un posto degno nella grande famiglia europea", ha affermato. “La Georgia ha fatto una scelta storica secoli fa e oggi vediamo il risultato degli sforzi congiunti dei nostri antenati, della popolazione georgiana e del governo”.
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Nonostante l’esultanza, e pur accogliendo con favore l’iniziativa, l’ambasciatore dell’UE in Georgia Paweł Herczyński ha lasciato intendere che c’è ancora molto da fare. "La decisione di oggi è un apprezzamento per gli sforzi compiuti da ciascuno di voi", ha affermato. “È sicuramente un grande passo avanti, ma l’obiettivo finale è l’adesione all’UE. Pertanto, ora è il momento che i leader politici realizzino la volontà della gente e attuino rapidamente le riforme”.
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Se ciò accadrà ora, e quanto velocemente, è di crescente importanza nonostante le affermazioni dell’opposizione secondo cui il paese sta regredendo in alcune aree relative ai diritti umani, ai media e alla magistratura. È aumentata anche la polarizzazione politica tra opposizione e governo. La presidente Salome Zourabichvili, ora in cattivi rapporti con il Sogno georgiano, non è stata nemmeno invitata sul palco per partecipare alla celebrazione del 15 dicembre.
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Ciononostante, imperterrita, Zourabichvili era presente all'evento, seppure sulla strada principale Rustaveli che porta a Piazza della Libertà, dove ha camminato tra la folla con guardie del corpo e alcuni media. Molti pedoni, tuttavia, sono riusciti a sfondare per posare con la presidente per dei selfie. Sebbene Zourabichvili sia apertamente critica verso il governo, soprattutto rispetto ai passi verso l’UE, anche lei accoglie con favore la decisione, ma afferma che è il risultato delle aspirazioni della popolazione e non di un partito politico.