Da Gezi Park a Taksim, le proteste ad Istanbul
04/06/2013, Redazione
La difesa del parco Gezi, uno dei pochi parchi rimasti ad Istanbul, dalla speculazione edilizia innesca un’ondata di proteste che presto invadono la Turchia e si trasformano in aperta critica al governo del premier Erdoğan. Arzu Geybullayeva ripercorre cronologicamente i luoghi della rivolta in questo foto-racconto

Badiera-turca
Un uomo che vende bandiere turche. Le bandiere sono diventate un simbolo molto diffuso durante queste proteste.

Baghdad-Avenue
Baghdad Avenue, principale strada sul lato asiatico di Istanbul. Gente al volante o a piedi offre il proprio sostegno ai dimostranti di Taksim. Dalle case, in molti facevano rumore con pentole e padelle per mostrare il proprio sostegno a chi stava in strada.

Barbaros-Avenue
La notte tra il due e il tre di giugno – Barbaros avenue. Dimostranti hanno bloccato la via con barricate improvvisate, ma la polizia è intervenuta rapidamente utilizzando gas lacrimogeno in grandi quantità.

Besiktas
2 giugno, molo di Beşiktaş. Numerose persone in cammino verso piazza Taksim.

Canti-e-balli-a-Taksim
Parco Gezi, Piazza Taksim. In migliaia festeggiano, ballano e cantano all'unisono. Ignari di ciò che li aspetta quella notte.

Cumhuriyet-Avenue
Cumhuriyet Avenue, una delle principali strade che portano a piazza Taksim. Ci sono grossi lavori in corso da ormai 8 mesi in questa zona, con una galleria sotterranea mirata a facilitare il traffico, ma che trasformano quest'area in una zona pedonale

Gezi-Park-dall-alto
Parco Gezi dall'alto il 31 maggio, sgombrato da tutti i dimostranti che lo avevano occupato il giorno precedente. Le loro tende sono state bruciate. Molti di loro sono stati esposti a gas lacrimogeno, acqua sparata da idranti e maltrattamenti

Istanbul-in-fuga-dai-lacrimogeni
Il 31 maggio, giorno in cui la violenza della polizia si è intensificata, stando in mezzo a piazza Taksim si vedevano dimostranti pacifici da un lato, la polizia dall'altro e rappresentanti dei media nel mezzo. C'era così tanto gas lacrimogeno nell'aria che era impossibile non soffrirne. I dimostranti si nascondevano dove potevano. Lo Starbucks situato in piazza Taksim, a differenza dell'Hotel Divan che ha chiuso le porte e si è rifiutato di prestare aiuto, è stato uno dei luoghi che ha offerto rifugio. Molti altri si sono nascosti nelle strade circostanti la piazza.

La-polizia-ritorna-alla-carica
3-4 giugno, stadio Inonu. La polizia ha fatto ricorso all'utilizzo di idranti e gas lacrimogeni, procedendo verso il Parco Gezi

Lacrimogeni
Bombolette di gas lacrimogeno sparate in modo da spaventare i dimostranti nelle strade laterali.

Notte-di-protesta
Baghdad Avenue, la gente continua a protestare in segno di solidarietà. Clacson, slogan e canti sono tra le forme di protesta più diffuse.

Piazza-Taksim
Piazza Taksim, 2 giugno. In migliaia si sono riuniti per mostrare il proprio sostegno alle proteste, che nel frattempo si sono diffuse anche in altre città della Turchia, unite dalla richiesta di dimissioni del governo. Maschere di Guy Fawkes sono sempre più comuni.

Resistenza
Osmanbey. Non importa chi sei o cosa fai, lo spirito di resistenza si vede ovunque. Anche in questo fruttivendolo.

Taksim-dappertutto
Un cartello su Baghdad Avenue con scritto “Taksim”, sempre legato allo slogan “Taksim è ovunque, la resistenza è ovunque”

Taksim-e-ovunque-la-resistenza-e-ovunque
3 giugno, Baghdad Avenue. La gente continua a protestare in solidarietà con piazza Taksim. Uno degli slogan più diffusi è diventato “Taksim è ovunque, la resistenza è ovunque” (“Her yer Taksim, her yer direnish”).

Tayyip-dimettiti
Il 31 maggio, ore 22.30-23.00, via Siraserviler, una delle principali strade che portano a piazza Taksim. Centinaia di dimostranti stavano uno fianco all'altro, indossando maschere antigas e gridando slogan. “Tayyip istifa” [“Dimettiti Tayyip”] era uno degli slogan più diffusi.




