Bulgaria, la piazza ripudia “il sistema”
24/02/2013, Redazione
Nonostante le dimissioni dell’esecutivo Borisov ieri, domenica 24 febbraio, centinaia di migliaia di bulgari sono di nuovo scesi in piazza contro povertà, corruzione, monopoli energetici e, in definitiva, contro l’intero sistema politico-economico nato dalla transizione. No ad elezioni anticipate, sì a un governo "di programma". Nelle foto di Francesco Martino la manifestazione a Sofia.

Al-ponte-delle-Aquile
Punto d'incontro per le manifestazioni delle ultime settimane, il ponte delle Aquile (Orlov most) al centro di Sofia è diventato un vero simbolo del malcontento e della voglia di cambiamento dei cittadini bulgari.

Come-in-Grecia
Come in Grecia, anche in Bulgaria compaiono i cappi. A Sofia, però, sono fatti con i cavi elettrici. "Perché sono i monopoli, come quelli energetici, a soffocare questo paese", ci spiega il giovane manifestante.

Dov-e-Boyko
Nonostante le dimissioni, annunciate nei giorni scorsi, il premier dimissionario Boyko Borisov è rimasto al centro del malcontento generale. "Dov'è Boyko?" hanno urlato quelli scesi in piazza. "Il paese è in fiamme, ma il 'pompiere' [prima professione di Borisov n.d.A] oggi non fa vedere la sua faccia".

Il-popolo-e-sovrano
I cortei di ieri rappresentano la più numerosa manifestazione popolare in Bulgaria degli ultimi quindici anni. "Abbiamo ricordato ai politici che, in Bulgaria, è il popolo ad essere sovrano", uno degli slogan della folla

La-polizia-e-con-noi
La manifestazione di ieri ha attraversato l'intero centro di Sofia. Le forze di polizia, però, si sono rese visibili soltanto di fronte alle principali istituzioni dello stato, e non sono state schierate forze antisommossa. Alla fine del corteo, gli organizzatori hanno gridato: "anche la polizia è con noi!"

La-protesta-continua
"Domani torniamo in piazza!", hanno annunciato gli organizzatori alla fine del corteo. "Non permetteremo al parlamento di sciogliersi e di sfuggire alle proprie responsabilità". Oggi il presidente Plevneliev darà mandato al movimento GERB di Borisov di formare un nuovo governo di transizione. Tutte le formazioni politiche, però, fino ad ora hanno detto di volere elezioni subito.
Foto e testi: Francesco Martino/OBC

Le-richieste-della-piazza
No allo scioglimento del parlamento, sì alla formazione di un “governo di programma” in grado di rispondere alle richieste dei manifestanti, adozione del sistema elettorale maggioritario, sospensione di tutti i processi pendenti verso gli utenti rimasti in debito verso le società di distribuzione di energia e riscaldamento, pubblicazione dei contratti con le stesse compagnie di distribuzione, presenza di rappresentanze popolari negli organi di controllo. Queste alcune delle molte richieste emerse ieri dalla piazza.

Lungo-il-boulevard-Vitosha
La manifestazione ha attraversato (e sospeso per parte della giornata) le attività di ogni giorno anche sul centralissimo e commerciale "boulevard Vitosha". Molti i cittadini che, dalle finestre, applaudivano i manifestanti, spesso sventolando il tricolore bulgaro.

Nessuna-fiducia-nelle-istituzioni
L'unica figura politica che ha provato a dialogare con la piazza è stato il presidente Rosen Plevneliev. I fischi della folla gli hanno però impedito di parlare. La fiducia dei cittadini bulgari nei confronti delle istituzioni è ai minimi storici.

Niente-provocazioni
Nella capitale Sofia, le stime del ministero degli Interni parlano di 25mila manifestanti (ma gli organizzatori dicono 90mila). Alla vigilia della protesta, sulla rete erano circolate voci sulla possibile presenza di gruppi di provocatori, ma non ci sono stati incidenti di nessun tipo.

Politici-in-galera
Dopo le dimissioni del governo Borisov, le proteste hanno assunto un carattere sempre più marcatamente "anti-sistema". Ai nomi dei leader delle principali formazioni politiche oggi presenti nel parlamento di Sofia la piazza scandiva "in galera!"

Proteste-anche-fuori-dalla-Bulgaria
Oltre a Sofia, Varna, Plovdiv e nelle altre città della Bulgaria, molti emigrati bulgari hanno manifestato il proprio supporto alle proteste di ieri, come a Roma, Vienna, Dublino, Düsseldorf, Londra, Parigi, Monaco di Baviera, Barcellona.

Spazzare-via-chi-ha-derubato-la-Bulgaria
Il governo guidato da Boyko Borisov, ha dato le dimissioni, ma decine di migliaia di bulgari continuano a scendere in piazza. Ieri in tutte le principali città del paese manifestazioni e proteste contro l'intero modello politico ed economico della transizione democratica.

Vogliamo-qui-il-nostro-futuro
Moltissimi i giovani in piazza. Anche organizzazioni studentesche hanno manifestato chiedendo democrazia interna e fondi per istruzione ed università. "L'unica prospettiva per i giovani è emigrare. Ma noi vogliamo qui il nostro futuro!", il grido risuonato davanti al parlamento di Sofia.

Vogliamo-una-giustizia-che-funziona
Tra le istituzioni più fischiate, il sistema giudiziario. Il corteo si è fermato a lungo di fronte al Tribunale di Sofia, chiedendo una giustizia che funziona: anche per mettere presto dietro alle sbarre chi ha governato la Bulgaria negli ultimi vent'anni.




