10 novembre 2008

La storia religiosa ed ecclesiastica di Serbia e Bulgaria esce alla luce con la comparsa dei santi Cirillo e Metodio (sec. IX), la cui opera di evangelizzazione degli Slavi, nella loro lingua, diede importanti frutti nell'area balcanica

Il volume - secondo del trittico sull'Europa nei Balcani realizzato dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI - raccoglie i saggi presentati alla XXVII settimana europea dedicata a Serbia e Bulgaria (2005) e si concentra attorno a questi due poli la cui vicenda storica è fortemente intrecciata.
Formatesi come nazioni all'interno del Commonwelth bizantino ed evangelizzate ad opera di missionari bizantini attorno al sec. VIII, la loro storia religiosa ed ecclesiastica esce alla luce con la comparsa dei santi Cirillo e Metodio (sec. IX), la cui opera di evangelizzazione degli Slavi, nella loro lingua, diede importanti frutti nell'area balcanica.
Attorno al Mille, comincia una staffetta politica e culturale tra Bulgaria e Serbia con la creazione di due Imperi splendidi di vita politica, religiosa, letteraria e artistica, il cui influsso si diffonde anche nel Balcano non slavo e nel resto della Slavia orientale.
La caduta sotto il giogo turco alla fine del Trecento segna per i due paesi un grado di sviluppo diverso e una crescente arretratezza, da cui la Serbia comincia ad uscire all'inizio del Settecento e la Bulgaria si libera solo nella seconda metà dell'Ottocento; ma per entrambi il compito principale in campo internazionale è la ricerca di una collocazione congeniale tra Costantinopoli, Mosca e le potenze occidentali, con il problema dei modelli culturali sempre più secolarizzati dell'Occidente.
Nella trattazione emergono in primo piano temi importanti anche per il Cattolicesimo occidentale e il dialogo ecumenico: i rapporti tra Santa Sede e Chiese ortodosse, la presenza di comunità e gerarchie cattoliche di rito romano e di rito greco, il dialogo interconfessionale, la storia della santità - legata ai monasteri dell'Athos, di Serbia e Kosovo, di Bulgaria e Macedonia, e ai martiri della fede - che costituisce la linfa vitale delle Chiese, aldilà delle divisioni ecclesiastiche.

Il trittico di "settimane" sull'Europa nei Balcani, realizzato dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI, ha affrontato la storia religiosa di Sloveni, Croati, Serbi, Albanesi, Macedoni, Bulgari, e ancora Bosniaci, Erzegovesi e Montenegrini, una storia estremamente frammentata dal punto di vista delle lingue, delle culture e delle religioni, anche all'interno di uno stesso Stato.
La pubblicazione dei saggi, che sono stati proposti sinteticamente nei convegni, intende presentare le diverse identità nazionali e i loro legami con le tre principali componenti religiose - cattolica, ortodossa e islamica - mettendone in evidenza comuni appartenenze statali, comuni lingue e letterature, comuni basi culturali e civili, ma anche l'impegno a professare la propria religione e ad "esportarla" per ragioni di apostolato e di potere politico.
Storia religiosa di Serbia e Bulgaria
a cura di: Luciano Vaccaro
anno di pubblicazione: 2008
casa editrice: Centro Ambrosiano