14 ottobre 2010

di Predrag Matvejević
casa editrice: Garzanti Libri
anno di pubblicazione: 2010
pagine: 238
prezzo: 19,60 euro

«Il pane è la manna della terra. Predrag Matvejević narra il grandioso vagabondaggio del grano, la lunga selezione e specializzazione trasmessa dalle generazioni.»
Dalla Postfazione di Erri De Luca

Pane nostro è il frutto di vent'anni di lavoro. Quella del pane è una grande storia, ricca di sapienza e di poesia, d'arte e di fede. Abbraccia l'intera storia dell'umanità: dal giorno lontano in cui i nostri antenati si stupirono per la simmetria dei chicchi sulla spiga, fino a oggi, quando miliardi di esseri umani ancora soffrono la fame e sognano il pane, mentre altri lo consumano e lo sprecano nell'abbondanza.
Sulle rive del Mediterraneo, dalla Mesopotamia alle tavole del mondo intero, il pane è stato il sigillo della cultura. Ha accompagnato, anche nella forma della galletta, della focaccia, del biscotto, viaggiatori, pellegrini, marinai. Si è ritrovato al centro di dispute sanguinose e interminabili: le guerre per procacciarsi il cibo, ma anche le lunghe controversie sul pane – lievitato oppure azzimo – da usare per la comunione. Perché il pane è anche un simbolo, al centro del rito eucaristico. E lo si ritrova, nelle sue mille varietà, in molte opere d'arte, dall'antico Egitto alla pop art.
Raccontando questa saga sul pane, come nel suo «geniale, imprevedibile e fulmineo Breviario mediterraneo» (Claudio Magris), Matvejević ci parla di Dio e degli uomini, della storia e dell'antropologia, della fame e della ricchezza, della guerra e della pace, della violenza e dell'amore. Quella che ci regala Pane nostro è una saggezza spesso temprata nel dolore, ma sempre piena di speranza.

Predrag Matvejević è nato a Mostar (Bosnia-Erzegovina) da madre croata e padre russo. Ha insegnato letteratura francese all'università di Zagabria e letterature comparate alla Sorbona di Parigi. Nella capitale francese ha vissuto dal 1991 al 1994, dopo aver abbandonato la ex Jugoslavia all'inizio della guerra, scegliendo una posizione «tra asilo ed esilio». Dal 1994 è professore ordinario di slavistica all'Università la Sapienza di Roma, dove vive attualmente. Tra le sue opere Garzanti ha pubblicato Breviario mediterraneo (1991), Epistolario dell'altra Europa (1992), Mondo ex (1996), Il Mediterraneo e l'Europa. Lezioni al Collège de France (1998), I signori della guerra (1999).