26 aprile 2011

di Aglaja Veteranyi
casa editrice: Keller
anno di pubblicazione: 2011
pagine: 132
prezzo: 13,00 euro
traduzione di Angela Lorenzini

La giovane protagonista di questo intenso romanzo non è una donna qualunque, lo si capisce subito. La sua casa è popolata da lingue e profumi di tutto il mondo e da riti antichi come quello del lavare il grano nove volte prima di cucinarlo per fare il dolce dei morti.
Con la madre, il fratello e la zia vivono in Svizzera ma il piccolo stato europeo è solo il punto di arrivo di una vita da girovaghi e circensi.
Proprio la perdita dell'amata zia diventa occasione per ripercorrere alcuni momenti della loro vita insieme. Alla sofferta e dura verità della morte ben presto si sostituisce un delicato gioco di illuminazioni poetiche che ci conduce in tutto il mondo, lungo una vita da circensi ed emigranti.
La giovane protagonista è nata a Bucarest, battezzata a Cracovia, operata d'appendicite in Cecoslovacchia e di tonsille a Madrid. Un caleidoscopio di situazioni e colori che però non riescono ad attenuare il dolore di non sentirsi mai a casa e di non avere una "lingua madre". La Veteranyi scrive infatti in tedesco, lingua che impara in Svizzera quando vi giunge con la famiglia a quindici anni, ancora analfabeta.