2 febbraio 2007

Tania Velmans e Adriano Alpago Novello illustrano la poliedricità della cultura figurativa georgiana attraverso un'analisi dettagliata della storia della decorazione monumentale in quel paese nel periodo tra il VI e il XIV secolo.

Tania Velmans (Sofia, Bulgaria) vive in Francia dal 1960, si è specializzata in storia dell'arte con André Grabar; dal 1976 direttore di ricerca presso il Cnrs, dal 1986 anche presso l' Inalco, è fra i massimi esperti di pittura parietale dei Balcani, dell'Asia Minore e del Caucaso. Nella prima parte del volume analizza i principali programmi e schemi iconografici che decorano le chiese medievali in Georgia e ne definisce caratteristiche dominanti, specificità, significati, come pure idee e sensibilità religiose da cui derivano. L'arte parietale georgiana, generata dall'irradiarsi della cultura di Bisanzio, ebbe però un proprio percorso, coltivato nel grembo dell'Oriente cristiano, è imparentata con la prima arte cristiana, toccata dall'iconografia persiana e ispirata da tradizioni caucasiche precristiane. Un'originale espressione si trova anche nelle opere architettoniche studiate nel V. da Adriano Alpago Novello (di lui presso Jaca Book, Gli Armeni, 1986), attualmente docente di storia dell'arte islamica e di arte bizantina all'Univ. di Venezia, specialista delle diverse espressioni architettoniche nel mondo cristiano orientale. Numerose schede documentano evoluzione e tipologia dello spazio architettonico che si sviluppa quando la Georgia riesce a vivere in autonomia dalle mire protettrici di Bisanzio e aggressive della Persia e dei Turchi selgiuchidi.

L'arte della Georgia. Affreschi e architetture
di: Velmans Tania, Alpago Novello Adriano
Anno di pubblicazione: 1996
Pagine: 296
Editore: Jaca Book (collana Corpus dell'arte paleocristiana e orient.)