18 dicembre 2020

copertina del libro Al di là dell'Adriatico

A cura di Raffaella Coletti e Dario D'Urso
casa editrice: Donzelli 
Saggi. Storia e scienze sociali
Prezzo: € 15,99
Pagine: 224

Questo volume fa parte di una serie pubblicata da Donzelli in collaborazione con il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI).

Per prossimità geografica e per i legami storici, sociali e culturali che uniscono le due sponde dell’Adriatico, l’area balcanica è stata da sempre al centro dell’agenda diplomatica del nostro paese, portandolo naturalmente a essere uno sponsor fervente dell’allargamento. L’integrazione europea dei Balcani occidentali rimane per molti (inclusa l’Italia) la strada maestra per garantire stabilità e sicurezza alla regione e all’Unione europea; tuttavia le incertezze del processo risultano evidenti e l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione globale del Covid-19 ne ha ulteriormente disorientato le prospettive.

I rallentamenti del processo rendono imprescindibile per l’Italia un bilancio della propria presenza nell’area, anche al fine di rilanciare in modo innovativo il proprio ruolo. La ricerca del CeSPI presentata in questo volume esamina, sia in termini bilaterali che in un’ottica multilaterale, i punti di forza e di debolezza della presenza italiana nella regione balcanica negli ultimi quindici anni, formulando altresì alcune raccomandazioni per il suo rilancio nel quadro del processo di integrazione europea.

L’analisi si focalizza su tre paesi in stadi diversi del processo di integrazione (Albania, Bosnia- Erzegovina e Serbia) ed è accompagnata dai contributi di esperti che esplorano e restituiscono la ricchezza e varietà delle relazioni tra l’Italia e i paesi della regione.

Le interviste a cura di Piero Fassino al ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, al membro della presidenza bosniaca Šefik Džaferović, al premier albanese Edi Rama e al presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Serbia Ivica Dačić confermano la centralità delle relazioni tra le due sponde dell’Adriatico, per sostenere le prospettive di ingresso della regione balcanica nell’Unione europea.

La direttrice di OBC Transeuropa Luisa chiodi, ha contribuito con il capitolo: Il protagonismo della società civile italiana nelle relazioni con i Balcani