Putin chiude South Stream ed apre alla Turchia

3 dicembre 2014

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Mosca ha annunciato lunedì 1 dicembre 2014 l'abbandono del progetto di gasdotto South Stream a causa dell'opposizione della Commissione europea. L'annuncio è stato fatto da Vladimir Putin durante una visita ad Ankara. “Noi crediamo che di fronte alla situazione attuale, la Russia non possa più continuare la realizzazione di questo progetto”, ha dichiarato il presidente russo durante una conferenza stampa affiancato dal suo omologo turco. La conferma è arrivata anche dall'amministratore delegato della Gazprom Alexei Millier, citato da una agenzia di stampa russa.

Portato avanti dal gigante russo del gas Gazprom, South Stream aveva lo scopo di rifornire l'Europa di gas russo bypassando l'Ucraina. Ma è stato bloccato dalla UE come parte delle sanzioni contro Mosca a causa del conflitto contro Kiev. South Stream è stato lanciato nel dicembre 2012 e avrebbe dovuto coprire circa 3.600 chilometri per collegare la Russia alla Bulgaria, prima di dirigersi verso l'Europa occidentale attraverso Serbia, Ungheria e Slovenia.

“Noi reputiamo che la posizione dell'Ue non sia affatto costruttiva. Infatti, più che sostenere il progetto, la Commissione europea l'ha ostacolato”, ha denunciato Vladimir Putin aggiungendo che “se l'Europa non vuole quel gasdotto, allora esso non verrà costruito”.

All'origine del ritiro della Russia, c'è l'impossibilità di ottenere un permesso per cominciare i lavori da parte della Bulgaria, primo paese europeo attraversato dal gasdotto. Una posizione presa da Sofia su pressione di Bruxelles. In primavera, la Commissione europea aveva vietato alla Bulgaria l'avvio dei lavori di South Stream a causa della crisi in Ucraina e delle sanzioni fatte dall'Ue contro la Russia.

"Dobbiamo dirottare le nostre risorse energetiche verso altre regioni del mondo e l'Europa non riceverà più gli stessi volumi di gas dalla Russia”, ha continuato a dire Putin. L'uomo forte del Cremlino ha annunciato durante la conferenza stampa con il presidente turco che Mosca ed Ankara hanno firmato un memorandum per la costruzione di un comune gasdotto che passerà sotto il Mar Nero. Un'offerta che sostituisce astutamente South Stream: essa permette alla Russia di non perdere i benefici del cantiere ormai avviato mentre la Turchia si pone come partner alternativo per l'UE e riposiziona la scacchiera diplomatica tra Europa, Asia e Medio Oriente.

Link: Le Courrier des Balkans


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