Istria, una marcia per la pace lungo i confini

14 gennaio 2016

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"Da grande voglio fare la guardia di frontiera lungo il Dragogna", si dicevano scherzando i giovani sloveni negli anni '80. Venne poi l'indipendenza della più settentrionale delle repubbliche jugoslave, e il fiume Dragogna si trasformò davvero nella nuova linea di confine tra Slovenia e Croazia.

A venticinque anni da allora, con entrambi i paesi ormai membri dell'Unione europea e la Croazia candidata all'ingresso nell'area Schengen, la valle del Dragogna sembrava poter tornare ad essere un punto di passaggio anziché di confine. Invece, la crisi dei profughi lungo la rotta balcanica di quest'estate ha spinto il governo sloveno di Miro Cerar a fortificare le proprie frontiere. E' così tornato il filo spinato a dividere l'Istria croata da quella slovena e italiana. 

Una mossa che non è piaciuta ai sindaci dell'area, di tutti e tre i paesi, che già nei mesi scorsi sono scesi in strada per chiederne la rimozione e per ribadire il carattere aperto della regione, che deve restare unita. Nel frattempo i cittadini hanno dato il via a proteste creative: dalle partite di pallavolo tra una parte e l'altra del filo spinato, al suo abbellimento con festoni di Natale, a iniziative a suon di cesoie a fine animalista.

Il filo spinato è un problema infatti per gli animali selvatici, prima ancora che per i profughi, che in quest'area in realtà non si sono ancora visti. Sono già tantissimi i cervi, volpi e altri animali rimasti impigliati e uccisi dalla barriera. Mentre, a nord-est di Rijeka, le piogge delle ultime settimane hanno causato l'ingrossamento anche del fiume Kolpa, rischiando di trascinare a valle la barriera di filo spinato, installata anche lì.

Un comitato di cittadini sta organizzando per questa domenica una "marcia delle tre nazioni per la pace" lungo la frontiera sloveno-croata alle spalle di Portorose. "Che tu sia contrario o a favore del filo spinato e delle frontiere non importa: camminare è sempre un'occasione di dialogo costruttivo, un momento di riflessione e di condivisione prezioso", si legge nel loro comunicato. Un'iniziativa "per guardare, pensare, riflettere, confrontarci sul problema dell'immigrazione ed essere testimoni attivi della storia di questa neonata Europa". Il ritrovo è alle 10:00 di domenica mattina a Dragonja (comune di Pirano), per un percorso di una decina di chilometri da fare in circa quattro ore.


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