14 aprile 2014
European parliament, foto di Salim Shadid - Flickr.com.jpg

In marzo si è tenuto presso Il Parlamento europeo un convegno organizzato dall'Associazione belga-albanese Konitza, dedicato alla prospettiva europea dell'Albania. Tra i relatori il presidente della delegazione del Parlamento europeo per i Balcani, Eduard Kukan ed il relatore del parlamento europeo per l'Albania, Nikola Vuljanić. Riceviamo e pubblichiamo

Fonte: Associazione italiana LVIA

Il 17 marzo 2014 l’Associazione belga-albanese "Faik Konica" è stata ospite speciale in un luogo speciale. Con il sostegno dell’eurodeputato slovacco Eduard Kukan, un amico degli albanesi e dell'Albania, l’Associazione Konitza ha organizzato presso il Parlamento europeo un convegno rivolto alla società civile e dal forte messaggio pro-europeo.

L'essenza del messaggio è stata semplice, diretta e chiara: maggior responsabilità della classe politica albanese e maggiore sollecitudine da parte delle istituzioni dell'Unione europea per il prossimo summit di giugno nel quale si discuterà l’approvazione della richiesta dell’Albania per l’ottenimento dello status di paese candidato.

L'Albania è un paese europeo e la sua storia è inseparabile dalla quella europea. Le sue tre città principali: Durazzo, Scutari e Berat, hanno circa la stessa età di Roma. Tracce archeologiche, teatri greco-illirici e romani, templi e cattedrali si trovano ovunque nei luoghi dove gli albanesi vivono da migliaia di anni. Come non ricordare l’eroe nazionale albanese Gjergj Kastrioti Skenderbeu e la sua gloriosa epopea, oppure l’epos dei Kreshnik che a buon diritto possiamo considerare parte del corpus epico europeo.

Ricordiamo inoltre che nel contesto geo-politico di oggi, la tolleranza religiosa presente in Albania rappresenta un esempio prezioso. A questa si aggiunge la solidarietà caratteristica degli albanesi, grazie alla quale durante la Seconda guerra mondiale la comunità ebraica fu protetta e salvata dai rastrellamenti nazisti. L’Albania, un paese a maggioranza musulmana, è stato l’unico paese europeo ad avere più ebrei alla fine della guerra rispetto al suo inizio.1

Altiero Spinelli, fondatore del Movimento Federalista Europeo (uno degli edifici del Parlamento europeo porta il suo nome), giornalista e militante antifascista, condannato dal regime di Mussolini a 16 anni di reclusione, al confino nell’isola di Ventotene ha conosciuto il giornalista e attivista albanese Llazar Fundo, il cui pensiero europeista ha contribuito ad ispirare il documento base del futuro federalismo europeo “Manifesto per un Europa libera e unita”. Purtroppo Fundo non ebbe il tempo di vedere realizzate le sue visioni europeiste nella sua patria, fu fucilato due mesi prima della liberazione del paese, nel settembre del 1944, per ordine di Enver Hoxha, il cui regime ha successivamente diviso l’Albania dall'Europa per mezzo secolo.

Il 17 marzo hanno partecipato all’evento due importanti rappresentanti del Parlamento europeo: il presidente della delegazione per i Balcani, Eduard Kukan ed il relatore del parlamento europeo per l'Albania, il croato Nikola Vuljanić. Entrambi gli eurodeputati hanno sostenuto la prospettiva europea per l’Albania, hanno esortato le istituzioni albanesi a soddisfare le condizioni imposte per l’ottenimento dello status di candidato ed hanno sottolineato che la tensione caratterizzante il panorama politico in Albania preoccupa molto le istituzioni europee.

L’eurodeputato Vuljanić ha precisato dicendo: “Non riesco a capire perché i politici albanesi, sia quando sono al potere che quando sono in opposizione, non riescono ad accordarsi sulle politiche! Che cosa si aspettano? Noi vorremmo che parlassero come albanesi”. Poi rivolge un monito ai presenti: “È importante che in Albania la questione della corruzione sia affrontata in modo deciso, senza aver timore di coinvolgere funzionari di alto livello”.

L’eurodeputato Kukan invece ha sottolineato: “Non crediate che vi faremo favori per ottenere lo status di paese candidato. A molti paesi è stato richiesto di fare i “compiti di casa” al 100%, per voi sarà al 125%! Quindi cercate di capirvi fra voi, affrontate la questione della corruzione, riformate il sistema giudiziario per poi poter venire qui a testa alta. I vostri politici devono accordarsi tra loro. Non capiamo questa faccenda che si ripete continuamente, è così la politica, una volta si è al potere e una volta in opposizione, ma questo non significa non collaborare per il bene del paese!"

L’Ambasciatrice d’Albania presso l’UE, Mimoza Halimi ha insistito sui progressi raggiunti dall’Albania sulla strada per l’ottenimento dello status di paese candidato.

Al termine degli interventi e del successivo dibattito, sono stati serviti alcuni prodotti tipici albanesi. Grazie alla collaborazione del Consorzio dei viticoltori e vinificatori del Nord Albania e all’Associazione italiana LVIA, sono stati degustati i prodotti di quattro cantine albanesi: Uka, Kajoshi, Arberi e Kallmeti. L’adesione all’iniziativa da parte del Consorzio è stata entusiasta: obiettivo ultimo del Consorzio e’ infatti quello di ottenere dalle istituzioni europee preposte, il riconoscimento della denominazione d’origine protetta per il vino Kallmet. Il Consorzio, primo esempio di questo genere in Albania, ha accolto la proposta dell’Associazione Konitza per il significato simbolico che ha: entrando negli edifici del Parlamento europeo il Kallmet ha avuto infatti una sua prima legittimazione a fianco dei prodotti degli altri paesi “europei”.

 

1 Michael Berenbaum, ex direttore della United States Holocaust Memorial Museum.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea, nel quadro dei programmi di comunicazione del Parlamento Europeo. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto BeEU - 8 Media outlets for 1 Parliament