Penelope in Groznyj

Una riscrittura crudele e poetica del mito omerico di Penelope nella Cecenia in guerra con la Russia, dove tutti i personaggi epici sono trasferiti in un Paese drammaticamente ferito. Scritto e diretto da Marco Calvani

Penelope in Groznyj è stato frutto di un percorso laboratoriale tenuto da Marco Calvani tra luglio e settembre 2009. Il workshop ha aiutato a definire una prima stesura del testo grazie ad un lavoro di creazione collettiva dell’autore con i partecipanti. Il testo fa affidamento su una struttura drammaturgica classica, a contrasto con la crudezza dell’azione e della vicenda. Era intenzione dell’autore collaborare con gli attori al componimento finale del testo e ad ogni fase di realizzazione dello spettacolo. Dopo una stesura di partenza, ha così iniziato una collaborazione con gli interpreti permettendo al lavoro stesso di scoprire una vitalità drammaturgica propria. Lo spettacolo risulta quindi essere un preciso equilibrio tra composizione visiva e prosa. È enfatizzato il silenzio così come la parola. Ma i veri protagonisti sono e restano i corpi, carne umana e da macello che sono veicolo della violenza e della poesia. Il dramma, senza alcuna pietà e censura, proietta lo spettacolo in una dimensione mitica e nel solido impianto di una tragedia classica, creando un insolito decadentismo estetico-sadico.

Penelope in Groznyj è anche testimonianza di un viaggio in Cecenia che l’autore ha organizzato, senza poche difficoltà, ma anche frutto di generose collaborazioni di associazioni internazionali, come Prisoners Abroad (UK and US) e Chechnya Peace Forum (London) che hanno permesso un approccio più sincero al materiale, tramite interviste, incontri e preziosi sostegni.

 

Penelope in Groznyj

Cecenia. Penelope è una donna sola. Il marito Ulisse è lontano da casa da qualche anno, da alcuni mesi non arrivano più sue notizie dall’occidente, nè i suoi soldi che dovrebbero servire a mandare avanti la baracca e a mantenere gli studi del figlio.

Telemaco è un giovane uomo inquieto, che vive nel rancore e nell’odio. Pireo e Teoclimeno, i suoi unici amici. Euriclea, la vecchia nutrice. Laerte, il suocero ritiratosi nel silenzio. Melanto, una giovane amica. Elena, la bella cugina.

Siamo a Groznyj, capitale fantasma di un paese fantasma. Siamo in una scuola abbandonata, distrutta dai bombardamenti, adesso occupata dai Russi/Proci, capitanati da Antinoo, che ne hanno fatto il loro quartier generale, covo di piani crudeli e tana di giochi perversi.

Il mito omerico di Penelope e della sua controversa solitudine si trasferisce nella Cecenia di oggi, un Paese dove la tortura è la norma, le esecuzioni senza processo sono routine e le razzie e i saccheggi un luogo comune. Una terra battuta da un gelido inverno e dalla guerra, minacciata dal fuoco di sanguinarie milizie indipendendiste e messa ancor più in pericolo da un esercito corrotto, complice e profittatore di uno spietato disegno politico. Un Paese in cui si è perso il diritto alla dignità.

Con la riscrittura del mito greco e dei suoi personaggi epici, si cerca di ricostruire la vita quotidiana in tempo di guerra, dando così vita a una metafora violenta di cosa il potere fa ai corpi e alla parola. Un’analisi feroce di una terra distrutta, di un olimpo senza dei, e di una popolazione inerme, ormai privata della speranza e della solidarietà.

Penelope in Groznyj diventa così una parabola sprezzante di qualsiasi regime totalitario, sia esso lontano o vicino, storicamente superato o attualmente invisibile, dove il terrore e l’orrore sono all’ordine del giorno e dove la situazione di emergenza altera brutalmente le convenzioni formali, inverte e modifica ogni rapporto, intellettuale, affettivo, di potere, e stravolge il senso intimo di ogni gesto e di ogni abitudine.

 

Biglietti: 16,00 Euro - costo prevendita e prenotazione 1,50 /1,00 Euro
Riduzioni: 30% under 25; 50% over 60 (Convenzione con il Comune di Milano)

Orari spettacoli: da martedì a sabato ore 20:45, domenica ore 16:00

 

CREDITI

Maria Mendizabal è Penelope in Groznyj
scritto e diretto da Marco Calvani
con Alberto Alemanno, Elisa Alessandro, Luca Celso, Karen Di Porto, Filippo Gattuso, Giovanni Izzo, Letizia Letza, Nicola Mancini, Roberta Mastromichele,
Marta Pilato, Enzo Saponara, Emilia Verginelli e con Francesca De Sapio nel ruolo di Euriclea, Nicolà Hendriks nel ruolo di Cassandra, Bing Taylor nel ruolo di Laerte

luci: Emiliano Pona
costumi: Beatrice Zamponi
musiche originali: Diego Buongiorno
scenotecnica: Francesco Bottai
assistente alla regia: Michael Schermi
stage manager: Gianfilippo Grasso
foto di scena: Andrea Camuffo
progetto grafico: Carlo Trentin

 

INFO:
Compagnia Mixò
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