Serbia, un anno dopo

03/11/2025, Giorgio Russo

Alcune immagini raccolte durante la grande manifestazione del 1 e 2 novembre, ad un anno esatto dal crollo della pensilina della stazione di Novi Sad, che causò la morte di 16 persone.

Sabato 1 novembre, decine di migliaia di persone hanno reso omaggio alle 16 vittime del crollo della pensilina della stazione a Novi Sad. In una cerimonia sobria e composta, la città si è fermata alle 11 e 52 e ha osservato 16 minuti di silenzio. I partecipanti poi hanno avuto modo di accendere candele e depositare fiori di fronte alla stazione, mentre veniva proiettato il documentario “Prekretnica” sulle proteste dell’ultimo anno in Serbia.

In serata, la commemorazione è continuata sul Danubio, quando 16 palloncini bianchi sono stati fatti volare in cielo. Stime indipendenti calcolano che circa 110.000 persone abbiano partecipato alla commemorazione, arrivate da tutta la Serbia, alcune delle quali anche a piedi.

Domenica 2 novembre, Diana Hrka, madre di una delle 16 vittime, ha iniziato uno sciopero della fame di fronte al Parlamento. Dopo che le è stato negato l’accesso alla zona, un gruppo di persone si è riunita per darle sostegno. La polizia antisommossa si è schierata per impedire scontri tra i sostenitori Diana Hrka e gli occupanti di Ćacilend [sostenitori di Vučić] che stavano affluendo in massa nella zona.

In serata la situazione è diventata ancora più tesa con lanci di bottiglie di plastica e materiale pirotecnico, una tenda di Ćacilend è andata in fiamme. Nel corso della notte la polizia ha condotto una serie di arresti.

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