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Una carrellata su sette artisti turchi che vale la pena ascoltare

06/03/2019 -  Gianluca Grossi

La musica turca sta vivendo un periodo felice, con la produzione di ottimi artisti, capaci di mischiare presente e passato, oriente e occidente. Non esiste un solo genere, ma un mix di intenzioni, frutto della rielaborazione del concetto di musica a 360 gradi.

Artisti giovani e meno giovani, con, però, lo stesso spiacevole destino: quello di non essere minimamente supportati e distribuiti dal mercato occidentale. Peccato per loro, ma anche per noi. Perché al di là dell’orizzonte che ci divide da Balcani e Caucaso, fioriscono davvero eccellenti prodotti, che potrebbero migliorare i nostri gusti e il nostro approccio alla musica. Ne prendiamo atto, e noi di OBC, nel nostro piccolo, tentiamo almeno di arginare questa deficienza, proponendovi un articolo che passa in rassegna alcune delle più belle realtà musicali moderne del mondo anatolico. Buon ascolto!

Zeynep Bakşi Karatağ

Indifferente a mode e stereotipi, la musica di Zeynep Bakşi Karatağ, riprende la tradizione turca e la reinventa in chiave reggae, elettro, house. Nata nel 1974 a Istanbul, conosce il marito in Germania (suo stretto collaboratore), ma si diploma al conservatorio di Istanbul dove prende il via ufficialmente la sua carriera artistica. Il primo disco – Mosaic – è del 2016. “Una specie di avventura per me e mio marito”, dice Zeynep. “Non sapevamo dove ci avrebbe portato. Alla fine, però, si è rivelata un felice esperimento”. Anche grazie alla collaborazione di altri artisti come Ozbi e Ahmet Aslan. Usulca è uscito nel 2018 e prosegue sulla stessa linea del disco precedente. Canzone raccomandata: "Talihim Yok Bahtım Kara ".

Gökçe Kılınçer

Lavora a Londra come interprete; ma, ultimamente, è la musica a occupare quasi tutto il suo tempo: suona, canta, compone. Gökçe Kılınçer arriva a Londra dopo avere vinto la borsa di studio offerta dalla London Metropolitan University, mentre è studentessa di economia aziendale alla Gazi University, di Ankara. Si fa vedere per la prima volta nel 2012, arrivando seconda ai Roxy Music Days.

Il primo singolo “Aşk Beni Bulunca” vede la luce il 10 dicembre 2014; il primo disco, Kalbimde İzi Var, è del 2016 ed esce per la Dokuz Sekiz Music, fra le etichette anatoliche più interessanti. L’ultimo singolo, “Sev Derim”, è del 2018. Il suo genere? Elettro-pop, retrò-pop, perfetta commistione fra oriente e occidente. Purtroppo non esiste traccia del suo lavoro in Italia. Canzone consigliata: "Güneşin Kızkardeşi ".

Özlem Taner

Più navigata delle precedenti, con maggiore attenzione verso la tradizione, a discapito della sperimentazione. Ma altrettanto interessante sul piano artistico. Nasce a Gaziantep e suona il banglama da quando aveva otto anni. Studia all’università e si diploma al conservatorio della città. Si occupa di etnologia e musicologia, con ricerche antropologiche nella regione di Barak, nei pressi di Gaziantep. Türkmen Kızı è del 2007 e comprende il suo brano di maggiore successo “Bu Mezarda Bir Garip Var”; che raggiunge la cima delle classifiche perfino in Gran Bretagna. Grazie anche alla collaborazione di importanti figure del panorama musicale anatolico; fra tutte Kemal Sahir Gürel e Erol Mutlu. L’ultimo lavoro, Asiklar Meclisi, è del 2013. Canzone consigliata: "Muhammed Ali ".

Hasret Gültekin

Poeta e musicista assassinato insieme ad altre 37 persone durante l’attacco islamista estremista al Madimak Hotel del 2 luglio 1993. Nato nel 1971 nel villaggio Han di Sivas – centro nevralgico legato ad azioni di rivolta - ha iniziato a suonare il baglama all’età di sei anni. Lascia il liceo per dedicarsi unicamente alla musica e seguire le orme degli antenati, appartenenti alla tradizione alevita. Esordisce con il primo album Gün Olaydi ad appena sedici anni. Il secondo è Gece ile gündüz arasında (1989) e il terzo (nel 1991) Rüzgarın Kanatları. Fa breccia nel cuore dei turchi, ma anche in Europa, con la partecipazione a importanti festival nei Paesi Bassi e in Germania. Roni Hasret Gültekin, il figlio, è nato tre mesi dopo la sua scomparsa. Canzone consigliata: "Derman Sendedir ".

Erol Parlak

Nasce ad Agri nel 1964, estremo oriente del paese. Studia ad Ankara e nel 1982 si iscrive al conservatorio presso l’università turca di Istanbul. Lavora come insegnante e approfondisce lo studio della musica tradizionale: si occupa di etnomusicologia, collezionando quasi mille canzoni popolari. Suona dal vivo in Europa, Belgio, Paesi Bassi e Germania. Nel 2006 è nominato professore presso il Dipartimento di Musicologia dell’università. Nel 2017 diviene rettore della neonata Università delle Belle Arti di Ankara. Ah Bu Türküler, suo principale disco di riferimento, è del 1998. Seguono Katre del 2003 e Yalinkat del 2007. Un bel saggio del suo lavoro complessivo è testimoniato da Goc Yollari, Vol. 1, uscito nel 2017. Canzone consigliata: "Cosar ".

Davut Suları

Artista della vecchia generazione, nasce nel 1925 nel villaggio di Çayırlı, vicino a Erzican. Affianca la tradizione alevita, apologia degli asik, i cantori, menestrelli dell’impero ottomano. Passa molto tempo coi nonni, che gli tramandano la passione per le origini, e per la poesia anatolica. Il nonno stesso, Kaltık Mehmet Ağa, è stato un poeta. A ventidue anni lascia la famiglia e in compagnia di un cavallo gira la Turchia per diffondere le sue canzoni. Si ferma per qualche tempo ad Ankara dove lavora alla radio; e dà alla luce la figlia Edibe Sulari che morirà nell’incendio di Sivas (come accaduto a Hasret Gültekin). Bugün Bayram Günü Derler uscito nel 2000, offre un bel resoconto della sua attività musicale. Canzone consigliata: "Bugün Bayram Günü Derler ".

Mazlum Çimen

È figlio di Nesimi Çimen, fra più importanti asik della generazione passata. Mazlum nasce a Sevdilli, un paese della provincia di Kahramanmaraş nel 1959 ed è oggi riconosciuto come uno dei principali esponenti della musica folk turca. Da piccolo raggiunge con la famiglia Istanbul dove studia violino al conservatorio e danza. Nel 1981 è membro dell’Istanbul State Opera and Ballet. È anche un rispettato attore. Il suo disco più significativo è Hanımın Çiftliği uscito nel 2012. Altrettanto importanti, l’album di debutto, Çimen Türküleri (1995) e Mem û Zîn (1996). Canzone consigliata: "Başımın Belası ".

 

 


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