Ad un anno dalla sua implementazione l'Unione della serbia e Montenegro soddisfa in misura minima i requisiti richiesti dalla Carta costituzionale, necessari per l'avvicinamento all'UE. Insomma un compleanno senza festeggiamenti

06/02/2004 -  Tanja Bošković Podgorica

 

Il 4 febbraio 2003, è stato adottato il documento costituzionale della Serbia e Montenegro (SM), con il quale la Repubblica Federale di Jugoslavia ha cessato di esistere. Al suo posto è stata creata la nuova unione dei due stati membri.

Oggi, un anno dopo, l'Unione, la cui durata è limitata a tre anni, è oberata dagli stessi problemi che hanno caratterizzato la sua costituzione. Il Tribunale statale non è ancora stato costituito, l'armonizzazione dei sistemi economici è rimandata per i prossimi 24 mesi, e in ritardo è pure il processo di associazione all'Unione europea. Il Parlamento della SM soffre della permanente mancanza del quorum, così che si ancora in attesa dell'adozione di parecchie leggi importanti.
I funzionari della Serbia e del Montenegro sono d'accordo sul cattivo funzionamento dell'Unione, ma come al solito fanno ricadere le colpe sugli avversari politici.
Il Presidente del Parlamento della SM, Dragoljub Mićunović è uno dei più ottimisti. Anche se scontento del funzionamento dell'Unione, Mićunović ha detto all'agenzia serba Beta che a breve sarà costituito il Tribunale della SM, armonizzate le rispettive costituzioni statali con il Documento costituzionale ed approvate tutte le leggi necessarie. In altre parole si attende che vengano eliminate tutte le insufficienze della costituzione dell'Unione.

Il vicepresidente del Governo serbo uscente, Čedomir Jovanović - già membro del team governativo responsabile della preparazione del cosiddetto Piano d'Azione sull'armonizzazione dei sistemi economici dei due stati membri - ha sottolineato che i problemi relativi all'integrazione europea non dipendono più dalla struttura e dalla funzionalità dell'Unione SM, ma dai problemi politici in corso in Serbia dopo le elezioni di dicembre. Jovanović si è riferito al fatto che il nuovo governo sarà costituito da coalizioni che sostengono posizioni contrastanti proprio riguardo i rapporti tra Serbia e Montenegro.
Anche il Ministro serbo delle finanze, Božidar Djelić, ha mostrato una certa preoccupazione per il destino dell'Unione statale, se in Serbia si dovesse formare un Governo col sostegno del partito guidato da Slobodan Milošević.

Il presidente del Montenegro, Filip Vujanović, interrogato sulla situazione dell'Unione statale, considera degno di rilievo il fatto che l'Unione SM sia diventata membro delle diverse organizzazioni internazionali. Il presidente montenegrino ha detto che gli effetti positivi raggiunti nel primo anniversario dell'Unione riguardano la definizione delle sovranità separate nella sfera dell'economia, della giustizia e della sicurezza interna degli stati membri; mentre quelli negativi sono la mancata costituzione del Tribunale dell'Unione e il fatto che l'Unione sembra essere un organismo piuttosto costoso per gli stati membri.
"Credo che sia saggio, dopo la formazione dell'esecutivo in Serbia, fare finalmente il bilancio dei costi dell'Unione, per capire se sarebbe stato meglio se avessimo tenuto quei soldi nelle casse degli stati membri", ha concluso Vujanović per il quotidiano "Vijesti". (4 febbraio)

Il premier del Montenegro, Milo Djukanović, ha rilevato che il primo anno trascorso dall'implementazione del Documento costituzionale più o meno è stato perso, grazie ad un difficile sforzo per armonizzare le enormi differenze che esistono tra i due stati membri. Il premier ha ribadito la sua posizione secondo la quale, per la Serbia ed il Montenegro sarebbe stato più veloce entrare nell'Unione europea separatamente.
"Se tutto si fosse fatto separatamente, oggi entrambi i membri avrebbero sottoscritto gli accordi di stabilizzazione e associazione con l'Unione europea", ha dichiarato il premier per la TV montenegrina IN.
Alla domanda su come gli economisti vedono il primo anno di stage dell'Unione statale, risponde Miroslav Prokopijević, direttore del Centro per i mercati privati di Belgrado. All'agenzia Beta, dice: "Il primo anno non è stato un gran successo. Alcune cose non sono state armonizzate, però secondo me la cosa più grave è che questa disarmonia venga usata, in entrambi gli stati membri, per evitare le riforme".

Nel giorno dell'anniversario dell'Unione statale, anche gli economisti del Montenegro hanno espresso le loro valutazioni, sostenendo che gli stati membri mancano della volontà politica per condurre vere riforme, e che per questo bisogna riesaminare il senso dell'esistenza dell'Unione. Il direttore esecutivo dell'Istituto per gli studi strategici di Podgorica, rileva che l'anno scorso è andato perduto, perché è evidente che l'Unione non può funzionare quando i due stati membri hanno concetti di sviluppo decisamente diversi.

"È arrivato il momento in cui bisogna terminare gli esperimenti con i destini dei cittadini della Serbia e del Montenegro, che finora sono serviti soltanto alla conservazione delle posizioni di alcuni politici europei. L'anno che è trascorso ha rallentato lo sviluppo economico ed istituzionale in entrambi gli stati" - ha commentato il direttore dell'istituto di Podgorica sulle pagine di "Vijesti".

Christina Galiac, la portavoce del commissario per la politica estera dell'Unione europea, Javier Solana, uno dei politici europei che ha più insistito sulla conservazione dell'Unione della Serbia e del Montenegro, dichiara che con la formazione dell'Unione SM è cominciato l'importante processo di integrazione nell'Unione europea. "Devo dire che la politica estera della SM è molto costruttiva e che la SM ha approvato alcune decisioni molto importanti riguardo la riforma delle forze armate. Non sono ancora stati risolti tutti i problemi relativi all'armonizzazione dei mercati, però si tratta di una prova importante che contribuirà alla stabilità della Serbia e Montenegro e di tutta la regione". Il problema maggiore nell'Unione statale, Christina Galiac oggi lo vede nella incapacità dei partiti in Serbia di raggiungere un accordo sulla formazione del governo. (Beta, 4 febbraio)

Alla fine, il presidente della Serbia e Montenegro, Svetozar Marović, ha dichiarato che un anno dopo la sua costituzione, l'Unione statale è più vicina all'Europa. Il presidente dell'Unione ha valutato che la continuazione del processo di associazione dipende dalla formazione del Governo in Serbia. Marović ha, infine, mostrato la speranza che in futuro il Parlamento dell'Unione sarà più efficace e che tutti diventeranno più responsabili.
Un anno di articoli sulla SM:

- Il Montenegro e l'Unione SM dopo le elezioni in Serbia
- Approvato il Piano d'azione sull'armonizzazione dei sistemi economici della Serbia e del Montenegro
- Serbia e Montenegro: parlamento senza quorum, cattivo segnale per l'UE
- Serbia e Montenegro, l'Unione è lenta
- Serbia e Montenegro: dazi o no sulle carote?
- Serbia e Montenegro alla vigilia di Salonicco
- Serbia e Montenegro, la via per l'UE passa dall'armonizzazione dei sistemi economici
- Accordo sulla presenza di Serbia e Montenegro in BM e FMI
- La formazione del Consiglio dei Ministri della Serbia e Montenegro
- L'armonizzazione delle tasse doganali di Serbia e Montenegro
- Addio Jugoslavia
- Serbia e Montenegro, ripresa delle trattative con la UE


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